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LA LETTERA

PSA, Assica: servizi veterinari "indispensabili"

PSA, Assica: servizi veterinari "indispensabili"
“Ogni intervento, azione, iniziativa per quanto accuratamente studiata e pianificata non potrà essere attuata senza l’indispensabile contributo dei servizi veterinari".

Assica, l'Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, esprime solidarietà per la situazione in cui si trovano ad operare i Medici Veterinari di sanità pubblica impegnati nelle attività di contrasto alla Peste Suina Africana. L'iniziativa fa seguito alla lettera aperta inviata dal Sindacato dei Veterinari di Medicina Pubblica alle autorità di Governo e del Parlamento per denunciare le gravi difficoltà che i Veterinari stanno incontrando nell'attuare le misure di emergenza contro la Peste Suina Africana.
La lettera, sottoscritta da Fnovi e appoggiata anche dall'Anmvi, segue di pochi giorni la presa di posizione dell'Ordine dei Medici Veterinari di Pavia, dove sono in corso le operazioni di contenimento dei focolai nel suino domestico.

"Esprimiamo piena e sensibile condivisione alle giuste considerazioni avanzate da Sivemp e alle richieste da essi formulate per assicurare a tutti gli operatori impegnati in prima linea dignitose condizioni di lavoro, corretta informazione al pubblico e ai media, possibilità di azione senza timore per la propria incolumità personale” afferma Assica.“Ogni intervento, azione, iniziativa per quanto accuratamente studiata e pianificata non potrà essere attuata senza l’indispensabile contributo dei servizi veterinari".

L'intervento è dettato dal "comune obiettivo di liberare questo Paese dalla PSA"- afferma l'Associazione. Il Presidente di Assica, Pietro D'Angeli (foto) dichiara che "la filiera suinicola italinana è a rischio, dà lavoro a 30mila persone, dunque occorre agire subito. Noi stiamo lavorando affinché ci siano azioni concrete al più presto: barriere fisiche e di depopolamento per contenere i cinghiali. Queste azioni naturalmente richiedono risorse: occorrono almeno 50 milioni di euro subito, del resto è un’emergenza nazionale. E come tale deve essere trattata. Ai rincari del comparto che si ripercuotono sui prezzi finali al consumatore, D'Angeli risponde con la richiesta di abbassare  l’IVA dal 10 al 4%, contrastare l’emergenza peste suina e potenziare lo sviluppo all’estero.

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