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INDAGINE CONOSCITIVA

Attrarre i giovani alla professione, FNOVI in audizione

Attrarre i giovani alla professione, FNOVI in audizione
Sotto la presidenza dell'On Ugo Cappellacci, la Commissione Affari Sociali ha audito la FNOVI nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle professioni sanitarie.

Tra i giovani medici-veterinari si registra un "sentiment" di insoddisfazione, soprattutto rispetto ai fattori maggiormente rappresentativi della libera professione. Così la  Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari (FNOVI) in audizione in Commissione Affari sociali (XII) della Camera, dove è in corso una indagine conoscitiva sullo stato dell'arte delle professioni sanitarie.  La Vicepresidente Daniela Mulas è intervenuta nella seduta del 23 ottobre (video) presentando la professione e offrendo alcune proposte per il superamento della cosiddetta "desertificazione sanitaria" che sta interessando anche la Veterinaria.

Mismatch e percorsi universitari- L'insoddisfazione, di cui ha parlato la Vicepresidente FNOVI, si inserisce paradossalmente in un contesto di "crescente domanda in diversi ambiti: aumento del numero di pet e della attenzione nella cura, crescente centralità̀ della sicurezza alimentare". Inoltre, la scarsa propensione verso la professione si ha proprio in una fase storica in cui la Veterinaria ha "un ruolo sempre più centrale giocato rispetto ai macro-trend della società: sostenibilità, salute, benessere animale".
Per "intercettare coloro che vogliono intraprendere l’attività libero professionale nel settore degli animali da reddito", la FNOVI ha proposto una "modulazione di percorsi universitari".

Riconoscere e valorizzare - Al quadro generale descritto dalla Vicepresidente Mulas, la FNOVI contrappone una serie di indirizzi che potrebbero rendere più attrattiva la professione veterinaria, a cominciare da un maggior riconoscimento sociale del ruolo del medico veterinario, sia esso libero professionista, dipendente o convenzionato del SSN "anche al fine di garantire lo svolgimento della propria attività lavorativa con carichi di lavoro adeguati".
Mulas suggerisce anche di "valorizzare anche da punto di vista economico il coinvolgimento attivo dei medici veterinari libero professionisti nella rete di epidemio-sorveglianza alla quale di fatto contribuiscono in maniera proattiva".

Aggregazioni e prossimità- La costitutuzione di società tra professionisti o di associazioni professionali che potrebbero contribuire a portare l’assistenza veterinaria  nelle zone più disagiate andrebbe fiscalmente agevolate. L'aggregazione professionale, sostenuta da incentivi, potrebbe favorire l'esercizio professionale nei piccoli centri, sfruttando anche il principio di prossimità.

Condizioni di lavoro, semplificazioni ed equo compenso-  Il miglioramento delle condizioni di lavoro dei medici veterinari-  anche al fine di garantire la prevenzione di episodi di violenza- secondo la FNOVI potrebbe rendere più attrattiva la professione insieme alla semplificazione delle procedure amministrative, "con particolare riferimento agli adempimenti derivanti da normative comunitarie e nazionali (vedi per esempio farmaco veterinario)". Oltre ad interventi di riduzione della pressione fiscale sulle prestazioni veterinarie, agendo sulle aliquote IVA, la Vicepresidente Mulas ha anche citato l'equo compenso.

Con la FNOVI sono stati ascoltati in audizione i rappresentanti della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), della Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO, TSRM e PSTRP) e della Federazione nazionale degli Ordini della professione di ostetrica (FNOPO).

Professioni sanitarie: deliberata una indagine conoscitiva