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PENE ED ESCLUSIONI

Riforma 281, valutato l'impatto sulle Forze Armate

Riforma 281, valutato l'impatto sulle Forze Armate
Esaminate le nuove norme per la tutela animale e la lotta al randagismo, il sottosegretario alla Difesa auspica pene più severe per le competizioni tra animali. La Commissione chiede di escludere gli animali delle Forze Armate. Il punto sull'iter nel comunicato dell'On Mancuso.

Per la relatrice del testo in Commissione Difesa della Camera, On Laganà Fortugno, "il provvedimento innova in maniera significativa la vigente disciplina". Pertanto la parlamentare aveva invitato ad una "analitica valutazione, anche da parte del rappresentante del Governo, circa il loro potenziale impatto sui gruppi cinofili delle Forze armate".

In particolare, la relatrice ha espresso "perplessità in termini complessivi sulla mancata esclusione dalla disciplina generale di un settore che ha fortissimi elementi di peculiarità quale quello dei cani in dotazione alle Forze armate, che peraltro godono sicuramente di un trattamento che assicura il loro benessere". Inoltre, anche sul piano della tecnica normativa, per la relatrice "non appare opportuno che si intervenga con legge in una materia che ha già una sua organica ed esaustiva disciplina in un contesto unitario quale il Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare".

Un nucleo di disposizioni genericamente dedicate agli animali delle Forze armate "è invece rinvenibile nel Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare (del Decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010). Nel Libro III, Titolo I, è presente il Capo XII interamente dedicato alla «gestione degli animali», con specifico riferimento all'allevamento e acquisto (articolo 532), profilassi, polizia e assistenza veterinaria (articolo 533), morte, riforma, soppressione e dichiarazione di fuori servizio degli animali (articolo 534). Altre disposizioni interessano specificamente i soli cavalli (articoli da 535 a 537 del citato testo unico).

Il sottosegretario alla Difesa, Filippo Milone, ha invece osservato che "il provvedimento non presenta profili problematici per quanto riguarda le competenze del Ministero della difesa". Ha tuttavia rilevato che il comma 2 dell'articolo 33 introduce una modifica all'articolo 544-quinquies del codice penale finalizzata a punire la mera partecipazione a competizioni tra animali.

Al riguardo, ad avviso del Governo "sarebbe auspicabile anche un inasprimento della pena prevista da tale articolo, al fine di rafforzare l'effetto deterrente e conferire maggiore incisività all'azione di contrasto di tale fenomeno, particolarmente diffuso in alcune aree del territorio nazionale e prevalentemente gestito da organizzazioni criminali, anche mediante la previsione dell'arresto o del fermo del soggetto colto in flagranza di reato, per le posizioni qualificate nell'ambito del concorso".

La Commissione Difesa ha ricordato che le Forze armate dispongono di unità cinofile, "cui potenzialmente potrebbero applicarsi alcune porzioni del testo".

Al riguardo, ha osservato la relatrice On Laganà Fortugno, "il testo esclude esplicitamente le Forze armate solo da alcune prescrizioni. Segnatamente, ai sensi del comma 5 dell'articolo 3, non si applicano ai cani in dotazione alle Forze armate (nonché a quelle di Polizia, di Protezione civile e ai Vigili del fuoco) gli obblighi di utilizzare il guinzaglio, portare la museruola e raccogliere le feci del cane, esclusivamente durante lo svolgimento delle attività istituzionali. Sono quindi applicabili gli altri comportamenti prescritti al conduttore di cani di cui all'articolo 3".

Nel parere finale, adottato dalla Commissione, si chiede alla Commissione di merito di valutare "l'opportunità di escludere dall'ambito di applicazione della disciplina in esame gli animali in dotazione alle Forze armate".

L'On Mancuso, relatore del provvedimento, ha fatto il punto sull'iter di esame presso le Commissioni consultive. Il testo ha già avuto il via libera dalle Commissioni Lavoro, Difesa, Trasporti e Finanze. Non ancora licenziato il parere della Commissione Ambiente, dove la relatrice On Michela Vittoria Brambilla ha sollevato numerose esigenze emendative.


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