E' pronta per la discussione nel Consiglio Regionale del Lazio una mozione per sollecitare la Giunta all'adozione del riconoscimento semplificato temporaneo per i veterinari laureati all'estero.
Il Consiglio Regionale del Lazio si muove per colmare un vuoto normativo che limita l’accesso alla professione veterinaria per chi ha conseguito la laurea all’estero. Una mozione presentata in Aula chiede alla Giunta di attuare procedure semplificate per il riconoscimento temporaneo della qualifica, consentendo ai veterinari stranieri di operare sul territorio regionale con pieni diritti professionali.
Il contesto normativo - A livello nazionale, la Legge Flussi ha prorogato fino al 31 dicembre 2027 la possibilità di esercitare temporaneamente le professioni sanitarie con titolo estero, in deroga alle normali procedure di riconoscimento. Tuttavia, i veterinari si trovano ancora in una situazione di incertezza: l’assenza di iscrizione a un Ordine professionale impedisce loro di prescrivere farmaci e di accedere alla Ricetta Elettronica Veterinaria (REV), rendendo incompleta la loro attività clinica. Inoltre, senza un’adesione formale a un Ordine, manca un organismo deputato alla vigilanza e alla tutela deontologica del loro operato. Il Ministero della Salute ha delegato alle Regioni l’applicazione delle procedure necessarie, ma molte amministrazioni, compresa quella del Lazio, non hanno ancora adottato misure concrete, lasciando un vuoto normativo che ostacola l’accesso alla professione.
Le richieste della mozione - La mozione presentata al Consiglio Regionale del Lazio impegna la Giunta a definire procedure specifiche per il riconoscimento temporaneo dei veterinari con titolo estero, seguendo le normative europee di riferimento, consentire loro l’iscrizione a un Ordine professionale o individuare un sistema alternativo che permetta la piena operatività, compresa la prescrizione di farmaci, garantire una regolamentazione chiara per la loro responsabilità professionale, compresa la possibilità di sottoscrivere una polizza assicurativa, attualmente non ricevibile senza iscrizione all’Ordine; seguire l’esempio di altre Regioni, come Emilia-Romagna e Veneto, che hanno già dato attuazione alla normativa vigente permettendo l’inserimento di personale sanitario con qualifica estera attraverso bandi pubblici.
Un passo avanti per il settore veterinario - L’iniziativa nasce dalla necessità di affrontare il prolungato fabbisogno di professionisti veterinari, in particolare nel settore della sanità pubblica e della sicurezza alimentare, ambiti in cui la carenza di personale rischia di compromettere servizi essenziali. L’introduzione di un riconoscimento semplificato permetterebbe di rispondere in modo più rapido ed efficace alla domanda di professionisti, garantendo al contempo il rispetto degli standard di qualità e sicurezza.
Ora spetta alla Giunta Regionale del Lazio dare attuazione a queste richieste e definire un quadro normativo che tuteli sia i professionisti in attesa di riconoscimento sia la qualità delle prestazioni veterinarie sul territorio.