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NOTA DGSAF

PSA, azioni conseguenti al focolaio in allevamento

PSA, azioni conseguenti al focolaio in allevamento
Istituzione della zona di sorveglianza e della zone di protezione attorno al focolaio nel suino domestico. Censimento e abbattimenti anche nelle aziende ricadenti nelle zone di restrizione.


La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha diffuso una circolare sulle azioni conseguenti al focolaio di PSA confermato il 9 giugno scorso in un allevamento situato all'interno della zona infetta in Lazio. Le azioni messe in atto sono previste dal  Regolamento delegato (UE) 2020/687, in caso di conferma di malattia di categoria A quale è appunto la Peste Suina Africana.

La nota ministeriale spiega che - diversamente dal rilevamento di casi nel selvatico-  è prevista l’istituzione di una zona di sorveglianza e di una zona di protezione rispettivamente di 3 km e 10 km di raggio attorno all’azienda infetta. Oltre a ciò, è disposto l’abbattimento immediato dei capi presenti in azienda ( già posto in essere dalle Autorità locali nella serata del 9 giugno) e l’attivazione di una serie di misure a carico dell’azienda, tra cui il blocco delle movimentazioni di animali e prodotti, lo svolgimento dell’indagine epidemiologica per capire l’origine dell’infezione, e l’attività di rintraccio delle movimentazioni dall’azienda nei giorni precedenti per valutare e scongiurare la diffusione dell’infezione.

Le attività di abbattimento sono previste anche nelle aziende commerciali ricadenti nelle predette zone di restrizione, e anche in questo caso è già stato effettuato il censimento delle aziende presenti e delle relative consistenze, e sono in corso di attivazione le procedure per gli abbattimenti e il successivo smaltimento delle carcasse con ditte convenzionate delle quali si sta stimando la capacità operativa.

Il decesso in allevamento di due scrofe era stato prontamente segnalato l'8 giugno dall'allevatore al Servizio veterinario della ASL Roma 1. Il Servizio veterinario ha quindi effettuato il sopralluogo con relativo prelievo dei campioni. La positività alla Peste Suina Africana è stata successivamente confermata, rappresentando il primo caso in Italia di infezione nei suini allevati.
Il Ministero della Salute rende noto che l’allevamento era stato controllato nelle settimane precedenti, poiché ricadeva nella zona infetta per il selvatico, ed era stata programmata la macellazione dei capi presenti.

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