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DECRETO IN SENATO

Pet passport, veterinario autorizzato non 'abilitato'

Pet passport, veterinario autorizzato non 'abilitato'
Apprezzamenti, riserve e modifiche sul decreto che dovrà attuare in Italia la Direttiva 2013/31/UE. Pet passport 'non derogabile'.

Nel corso della discussione generale sullo  Schema di decreto legislativo sulle norme sanitarie che disciplinano gli scambi e le importazioni nell'Unione di cani, gatti, furetti, la Senatrice Granaiola ha svolto alcune considerazioni sulle deroghe e sulla qualifica del veterinario. In Commissione Igiene e Sanità del Senato è in corso l'esame consultivo sul decreto di recepimento di disposizioni comunitarie, per le quali l'Italia è già in ritardo e in infrazione.

Aspetti positivi- Per la Senatrice, il provvedimento presenta diversi aspetti apprezzabili, tra i quali  il fatto che non siano consentite deroghe per il commercio di animali al di sotto dei tre mesi di età e non vaccinati, soprattutto se provenienti da paesi in cui la rabbia non è stata ancora debellata. Buona anche la previsione di estensione dalle 24 alle 48 ore del termine entro cui effettuare la visita prima della partenza, estensione che mira a risolvere problemi pratici e non interferisce con la diagnosi di patologie preesistenti. Positivo infine il giudizio sulla  possibilità di controllo incrociato da parte degli organi competenti, rispettivamente, alla certificazione elettronica e cartacea, sulla previsione di un esame clinico tempestivo all'atto dell'arrivo dell'animale alla sua prima destinazione e sul coinvolgimento di figure libero-professionali, quali i veterinari autorizzati, titolate ad affiancare e completare l'azione dei veterinari ufficiali.

Riserve e modifiche- La Senatrice Granaiola ha invece espresso riserve sulla lettera e) dell'articolo 1 del provvedimento, "nella parte in cui sembra introdurre una deroga all'obbligo di munire di documento di identità cani, gatti e furetti, obbligo a suo avviso non derogabile in quanto discendente dal Regolamento 576/2013 (UE)".
Inoltre, secondo la senatrice  "occorrerebbe sostituire, all'articolo 1, lettera b), l'espressione "veterinario abilitato" con l'espressione "veterinario autorizzato", essendo la nozione di veterinario abilitato non contemplata dal Regolamento 576/2013 (UE) e fonte di possibili equivoci, dal momento che tutti i medici veterinari iscritti ad un ordine provinciale sono abilitati all'esercizio della professione".
Sui punti evidenziati dalla Senatrice, si era espressa la Fnovi con una nota di osservazioni indirizzata alla Commissione Igiene e Sanità.

Il senatore veterinario Sante Zuffada si è associato all'intervento della  senatrice Granaiola, segnalando che le innovazioni introdotte dal provvedimento in esame "sono particolarmente opportune, in particolare nell'ottica del contrasto agli abusi nell'importazione di cuccioli dai paesi dell'Europa dell'Est".

Sul provvedimento in esame è stata apposta una riserva dalla Presidenza del Senato, in ragione della mancanza del prescritto parere della Conferenza Stato-Regioni. L'iter è quindi fermo e la discussione rinviata.