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DIRETTIVA 63/2010

Sperimentazione, criteri di delega: esercizio contradditorio

Sperimentazione, criteri di delega: esercizio contradditorio
I criteri di recepimento pasticciano la Direttiva 2010/63. Incongruenze nella decisioni in Commissione.
Approvando l'emendamento del relatore Sen Tarquinio, la 14° Commissione Politiche Europee consegna all'Assemblea del Senato i criteri di recepimento della Direttiva 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Andranno al voto finale la prossima settimana.

La maggior parte dei criteri approvati dalla Commissione non fa che riproporre disposizioni già previste dalla Direttiva, confermando così la bontà del testo comunitario e compiendo un inutile e ridondante esercizio di legiferazione. Ma alcuni criteri non si limitano a pasticciare il testo europeo, bensì lo peggiorano -è il caso di quelli per l'anestesia e l'analgesia- ponendosi anche in contraddizione con le osservazioni espresse dal Presidente di Commissione, Sen Vannino Chiti.

Alla presenza dei Ministri Enzo Moavero Milanesi e Beatrice Lorenzin, mercoledì sera, la 14° Commissione ha dichiarato l'inammissibilità di tutti gli emendamenti presentati, in quanto "in netto contrasto con la disciplina dettata dalla direttiva". Unica eccezione, la proposta del relatore, Senatore Tarquinio, riformulata d'intesa con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e valutata dal proponente come "il livello massimo di composizione dei delicati interessi in gioco".

Un criterio di recepimento indicato nel testo del Senatore Tarquinio è appunto di "vietare gli esperimenti e le procedure che non prevedono anestesia o analgesia, qualora esse comportino dolore all'animale, ad eccezione dei casi di sperimentazione di anestetici o di analgesici". Esso risulta in contraddizione con quanto affermato dal Presidente Chiti, che ha giudicato incompatibile con il dettato comunitario il divieto di sperimentazione in assenza di anestesia o analgesia, qualora la procedura provochi dolore. Il Presidente ha inoltre osservato che "l'articolo 14 della direttiva, pur disponendo l'obbligo l'impiego di anestetici o analgesici, fa salvi casi in cui ciò non sia opportuno" e in particolare nei casi in cui "l'anestesia è incompatibile con lo scopo della procedura. Non prevedere tale eccezione si pone, pertanto, in contrasto con la direttiva 2010/63/CE a cui occorre dare attuazione".

Il Ministro Lorenzin, si è riproposta di "svolgere i dovuti approfondimenti per quanto riguarda la sperimentazione in anestesia".

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