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DIRETTIVA 2010/63

Sperimentazione, nuovi criteri di recepimento in Commissione Sanità

Sperimentazione, nuovi criteri di recepimento in Commissione Sanità
In sede consultiva, la Commissione Igiene e Sanità del senato ha indicato alcuni criteri di recepimento della Direttiva 2010/63 La Direttiva sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, rinviata dalla scorsa Legislatura e in ritardo sui tempi di recepimento, è ora contenuta nella Legge di Delegazione Europea 2013. La relatrice, senatrice Bianconi ha ricordato che "il mancato completamento nella scorsa legislatura del disegno di legge comunitaria ha impedito il recepimento di tale direttiva con conseguente apertura di una procedura di infrazione a carico dell'Italia".

La direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, è inserita nella Legge di delegazione europea senza la previsione di specifici principi criteri direttivi da osservare all'atto del recepimento della medesima; tuttavia, la Commissione Igiene e Sanità ha deliberato di rimettere alla Commissione di merito (Politiche dell'Unione Europea) la decisione di inserire un articolo (9-bis) recante alcuni criteri direttivi di delega "che tengono conto degli aspetti innovativi introdotti dalla direttiva 2010/63/UE, allo scopo di consentire un tempestivo e completo adempimento della medesima". Questi i criteri proposti alla Commissione di merito:

a) formare personale esperto nella sostituzione degli animali con metodi in vitro e nel miglioramento delle condizioni sperimentali secondo il principio della sostituzione, della riduzione e del perfezionamento;

b) orientare la ricerca all'impiego di metodi alternativi;

c) vietare gli esperimenti che non prevedono anestesia o analgesia, qualora provochino dolore all'animale;

d) definire un quadro sanzionatorio appropriato e tale da risultare effettivo, proporzionato e dissuasivo.

Il mancato recepimento entro il termine del 10 novembre 2012, ha indotto la Commissione europea ad avviare la procedura di infrazione "per la mancata adozione delle misure di attuazione che garantiscono l'esecuzione di ciascuna disposizione della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali a fini scientifici. Per consentire l'archiviazione della procedura, la Commissione Igiene e Sanità conviene che "si rende necessaria una rapida e puntuale attuazione delle norme  in un'ottica comunitaria armonizzata".