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RISOLUZIONE

Danni da fauna selvatica, urgente ridurre il randagismo

Danni da fauna selvatica, urgente ridurre il randagismo
Il tema dei danni all'agricoltura e agli allevamenti richiede  risposte razionali e efficaci per garantire la sicurezza delle attività economiche.
La risoluzione approvata nei giorni scorsi dalla Commissione Agricoltura della Camera impegna il Governo ad affrontare il fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica, attraverso una strategia su scala nazionale.

Un protocollo operativo- La risoluzione affida all' ISPRA il compito di definire un protocollo operativo e una banca dati per la raccolta a livello nazionale dei dati sui danni attribuiti alla fauna selvatica o inselvatichita riguardanti le attività agricole e zootecniche ed i relativi indennizzi; la gestione del protocollo andrà concordata con le regioni, al fine di portare l'entità dei danni diretti e indotti al di sotto di una soglia di sopportazione fisiologica, riconducendoli nei limiti del normale rischio di impresa e garantendo, da un lato, gli introiti economici di chi lavora nel settore e, dall'altro, il regolare funzionamento degli ecosistemi.

Sviluppo rurale- Le misure di prevenzione e di sostegno per i danni diretti e indotti causati dalle specie protette dovranno rientrare anche dei programmi di sviluppo rurale per investimenti non produttivi destinati ad interventi strutturali da parte delle aziende agricole per la prevenzione dei danni da fauna selvatica. La risoluzione impegna quindi il Governo ad adoperarsi al fine di favorire, nell'ambito della prossima programmazione della PAC 2014-2020, nei programmi di sviluppo rurale regionali una specifica misura per la prevenzione dei danni e per il cofinanziamento di strumenti di gestione del rischio (assicurazioni) anche per i danni causati all'agricoltura dalla fauna selvatica.

Verifica e quantificazione del danno - Dovrà essere fondata su un protocollo basato su: una procedura standardizzata e rigorosa per la raccolta dati; personale tecnico specializzato, sottoposto a specifica formazione, incaricato dell'accertamento del danno da effettuare entro poche ore dalla predazione; a valutare l'opportunità di favorire lo sviluppo di un programma di erogazione di fondi per la conservazione dei grandi carnivori che riguardi anche l'aspetto dei danni diretti e indotti da questa eventualmente causati;

Iniziative di conservazione del lupo- La risoluzione impegna il Governo ad assicurare l'integrità della specie e la salvaguardia della sua identità genetica dal pericolo di ibridazione e contestualmente la tutela delle attività agricole, mediante una gestione e pianificazione delle attività di pascolo che determini un contenimento del fenomeno degli attacchi al patrimonio zootecnico; a tal fine, si dia seguito ai piani di gestione già messi a punto dall'ISPRA – riportanti l'analisi dei danni, le misure di prevenzione, la regolamentazione del pascolo ed il risarcimento dei danni – da recepire e formalizzare con apposito atto;

Randagismo - La risoluzione impegna inoltre il Governo ad intervenire con urgenza presso le competenti istituzioni locali per approntare una efficace strategia per ridurre il fenomeno del randagismo e, stanziando le opportune risorse, per l'ormai improcrastinabile applicazione della legge n. 281 del 1991, recante «Norme per la tutela degli animali di affezione e la prevenzione del randagismo», la cui inadempienza è la causa del fenomeno dei cani inselvatichiti ovvero a procedere, laddove necessario, all'esercizio dei poteri sostituitivi, nonché al commissariamento delle regioni e dei comuni che persistano nella inadempienza alla stessa legge n. 281 del 1991;le aggressioni, secondo quanto risulta da numerose valutazioni e ricerche scientifiche, sembrano siano imputabili non solo al lupo, ovvero alla specie identificata e tutelata dalla direttiva 92/43CE (cosiddetta «direttiva habitat»), ma anche ad altre tipologie di canidi selvatici, come i cani inselvatichiti e gli esemplari ibridi nati dall'incrocio tra lupi e cani vaganti rinselvatichiti, che mostrano lo stesso comportamento del lupo e la stessa capacità di attacco al bestiame domestico.

La Commissione Agricoltura, infine, ha impegnato il Governo, ad assumere in sede europea, le iniziative necessarie per adeguare il quadro normativo vigente alle esigenze dell'agricoltura italiana, al fine di assicurare la sostenibilità delle attività agricole e zootecniche nel rispetto delle esigenza di tutela delle specie animali.