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RICERCA, I SENATORI: NO AD AGGRESSIONI E CONDIZIONAMENTI

RICERCA, I SENATORI: NO AD AGGRESSIONI E CONDIZIONAMENTI
La Commissione Politiche Europee ha proseguito le audizioni sul recepimento della Direttiva 2010/63. Sentita la Direzione Generale della Sanità Animale e l'Istituto Superiore di Sanità. I senatori denunciano tentativi di condizionare l'istituzione parlamentare, "anche con modalità violente di aggressione verbale".
Dalle audizioni svolte, il testo dell'articolo 14 (Princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici), come approvato dalla Camera dei deputati, "appare viziato da palesi criticità ed incongruenze". Nella seduta del 4 aprile, il Senatore D'Ambrosio Lettieri giudica "prioritario che la Commissione, ed il Senato nel suo complesso, vengano informati in maniera approfondita e ponderata sulle implicazioni che potrebbero derivare dall'adozione sic et simpliciter dell'attuale formulazione dell'articolo 14 - coinvolgendo, eventualmente, lo stesso Ministro della Salute - soprattutto in considerazione della campagna mediatica messa in atto da alcuni organismi della società civile per condizionare, anche con modalità violente di aggressione verbale, l'istituzione parlamentare".

La presidente della 14 Commissione, Sen Rossana Boldi, considera "carente non solo la formulazione dell'articolo 14, ma anche il relativo parere espresso dalla Commissione Sanità del Senato, che sembra non abbia valutato attentamente le conseguenze che potranno essere provocate da una pedissequa conferma di questo articolo nel secondo passaggio parlamentare del relativo disegno di legge".
La Sen Boldi ha anche ricordato che la Direttiva Europea "vieta agli Stati membri di introdurre norme più restrittive sulla sperimentazione, rispetto a quelle previste dalla direttiva medesima, dopo il 9 novembre 2010: ne deriva che, in base a tale norma, la successiva introduzione di norme nazionali più rigorose andrebbe incontro ad una probabile procedura d'infrazione".

La senatrice Marinaro ha messo in rilievo " come la direttiva 2010/63/UE si inscriva, relativamente al settore che intende disciplinare, nella finalità di attuazione del mercato interno nell'ambito dell'Unione, cercando di garantire pari opportunità tra i ricercatori europei, nonché realizzando, rispetto alla precedente direttiva del 1986, anche una notevole evoluzione culturale per quanto riguarda la protezione degli animali". Partendo da tale assunto- ha dichiarato- occorre prendere atto che, nel recepimento della suddetta direttiva ad opera della Camera dei deputati, si ravvisano aspetti problematici, rispetto ai quali sarebbe necessario intervenire, soprattutto dal versante diretto dell'Esecutivo".

In proposito, il 4 aprile scorso ha svolto un'audizione la dottoressa Gaetana Ferri, Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, accompagnata da Rodolfo Lorenzini, Direttore del Servizio biologico e gestione della sperimentazione animale dell'ISS. La dirigente ministeriale ha suggerito la formulazione di un emendamento condiviso, circoscritto all'attuazione della direttiva europea.

La dirigente ministeriale ha anche sottolineato che l'Italia risulta essere il Paese, tra quelli appartenenti all'Unione, che ha provveduto, nella maniera più restrittiva, al recepimento della citata direttiva, pervenendo ad una legislazione ad hoc tra le più avanzate nel continente europeo. Ha inoltre puntualizzato che, nel corso degli ultimi anni, si è registrata una consistenze riduzione del numero di animali utilizzati per la sperimentazione scientifica, anche in ragione dell'impiego di idonei metodi alternativi e della limitazione di tale sperimentazione a casi strettamente indispensabili.

Dopo aver ricordato che l'elaborazione della direttiva 2010/63/UE rappresenta il frutto di un difficile compromesso raggiunto nella trattativa comunitaria, Gaetana Ferri ha indicato nel Centro di referenza esistente a Brescia l'ente eventualmente preposto alla formazione degli esperti e che sull'autorizzazione in deroga il Ministero ha sempre accolto i pareri dell'Istituto superiore di sanità, organo, a suo avviso, più appropriato per questo genere di valutazione, rispetto al Consiglio superiore di sanità.

Il Direttore Generale ha specificato come in Italia, non esistano allevamenti di primati e di gatti, essendo presente un solo allevamento di cani, che, peraltro, registra un utilizzo all'estero dell'80 per cento dei suoi componenti; infine, ha sottolineato come, in Italia, vengano concesse pochissime autorizzazioni per le esercitazioni didattiche e che, in ogni caso, tale tipologia di sperimentazioni è del tutto lecita negli altri Paesi dell'Unione e, quindi, qualora venisse del tutto vietata dall'ordinamento italiano, ne deriverebbe una fuga all'estero dei ricercatori nazionali.

Qualora fosse vigente la versione dell'articolo 14 come licenziata dalla Camera dei deputati, , mentre il dottor Lorenzini (ISS) ha osservato che da essa potrebbe risultare la "vanificazione di oltre 150 progetti di ricerca di matrice italiana, con ciò pervenendo ad una evidente disparità di condizioni tra studiosi nazionali ed esteri".

Quanto al Centro di allevamento "Green Hill", la rappresentante ministeriale ha precisato che" il centro è stato autorizzato dal Sindaco di Montichiari, a seguito di un'accurata istruttoria. Tale autorizzazione non può essere revocata a meno che non sopravvengano delle gravi irregolarità, di natura gestionale o amministrativa, che, comunque, al momento, non sono state minimamente riscontrate". In proposito, la Presidente della 14° commissione, Sen ha aggiunto che "anche l'Istituto zooprofilattico di Brescia ha appurato come, nel centro in questione, tutto risulti conforme alla normativa esistente".

pdfLARTICOLO 14 APPROVATO DALLA CAMERA DEI DEPUTATI.pdf37.66 KB