E' un testo "indebolito e svuotato", secondo l'opposizione, quello approdato a Montecitorio. Per l'On Michela Brambilla è "la riforma più incisiva da decenni a questa parte".
Secondo giorno in Aula a Montecitorio per la proposta di legge (C. 30-A) Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali. Il testo della proposta di legge è arrivato in plenaria modificato dalla Commissione Giustizia e con ulteriori richieste di modifica avanzate dalle Commissioni Bilancio e Agricoltura.
Il nuovo testo della proposta di legge- Nell'articolato che da ieri è all'esame dell'Assemblea "sono state recepite tutte le condizioni della Commissione bilancio e una delle tre condizioni poste dalla Commissione agricoltura"- ha spiegato la relatrice On Brambilla.
Divieto di catena, deroga con certificato veterinario- Confermato il divieto di detenzione di animali di affezione alla catena. La norma era stata introdotta dalla Commissione Giustizia ed era tra quelle che la Commissione Agricoltura aveva chiesto di sopprimere. E' invece rimasta nel testo presentato all'Aula, con rammarico per i deputati che avrebbero preferito un divieto assoluto. L'articolo 10 della proposta recita: "Al proprietario o al detentore, anche temporaneo, di animali di affezione è fatto divieto di custodirli nel luogo di detenzione e dimora tenendoli legati con la catena o con altro strumento di contenzione similare che ne impedisca il movimento, salvo che ciò sia imposto da documentate ragioni sanitarie, certificate dal medico veterinario, o da temporanee esigenze di sicurezza". La violazione del divieto comporta una sanzione amministrativa da un minimo di 500 a un massimo di 5.000 euro.
Emendamenti- Sul nuovo testo sono stati presentati emendamenti, in corso di votazione nella seduta odierna.
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