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DALLA DGSAF

Adozioni internazionali, nuovi indirizzi operativi alle Regioni

Adozioni internazionali, nuovi indirizzi operativi alle Regioni
Aggiornate le procedure per le adozioni internazionali di animali da compagnia. Semplificazioni, tracciatura a destino e valutazione di adottabilità da parte di privati cittadini.

Il Ministero della Salute ha aggiornato la procedura per le adozioni internazionali di animali da compagnia emanata, per la prima volta, a gennaio di quest'anno. La nuova nota operativa del 16 luglio 2020 precisa l'operatività dei Servizi Veterinari regionali e recepisce alcune richieste delle associazioni protezioniste.

Lo scopo è di agevolare le procedure, garantendone nel contempo ill benessere e la tracciabilità internazionale. Gli animali oggetto di adozioni internazionali devono infatti essere accompagnati dal documento Traces. La procedura di adozione internazionale non si applica ai cani adottati direttamente al canile rifugio/sanitario da cittadini residenti nella UE. Si dovranno privilegiare quegli adottanti che si impegnano a non procedere ad ulteriori trasferimenti degli animali e ad inviare documentazione comprovante il loro buon stato di salute e benessere.

L'animale oggetto di adozione internazionale deve essere regolarmente identificato, registrato e "intestato al Sindaco". Anche il passaporto europeo (pet passport) può essere intestato al Sindaco oppure direttamente all’associazione protezionista italiana, riconosciuta a livello regionale, che ha richiesto l’animale.

Almeno 72 ore prima della movimentazione dell’animale, il Comune o l’Associazione dovranno trasmettere alla ASL tutta la documentazione riguardante l'adottante. Il  passaggio di proprietà con l’adottante finale dovrà essere comunicato alle autorità competenti per la registrazione in anagrafe. L’aggiornamento in anagrafe avviene nel momento in cui si verifica la cessione del cane adottato.

Nell'agevolare l'adozione di animali da compagnia, l'Ufficio Benessere Animale del Ministero della Salute introduce anche una valutazione preliminare di adottabilità da parte di aspiranti privati cittadini: le associazioni protezioniste e i Comuni potranno fare adottare l'animale  "a meno che il servizio veterinario della ASL territorialmente competente non ne dichiari l’inadottabilità per motivi sanitari o per motivi comportamentali".

Annualmente i Servizi Veterinari territorialmente competenti, trasmettono alla Regione un resoconto di queste movimentazioni contestuale alla rendicontazione sul randagismo.


pdfNUOVA_PROCEDURA_OPERATIVA_ADOZIONI_INTERNAZIONALI.pdf401.57 KB
pdfNOTA_DGSAF_REVISIONE_ADOZIONI_INTERNAZIONALI.pdf86.46 KB