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VIRUS WEST NILE

Riflettori mediatici sulla zanzara Culex: se non è emergenza...

Riflettori mediatici sulla zanzara Culex: se non è emergenza...
West Nile in evidenza sulla stampa estiva: "emergenza" e "psicosi". Coletto reagisce alle "bufale". Se non è emergenza, è una spinosa questione di sanità pubblica. A fare costantemente il punto della situazione, soprattutto in Emilia Romagna e in Veneto, sono i rispettivi bollettini ufficiali di sorveglianza sul virus West Nile (WNV). I loro dati hanno affiancato le notizie dei media fin dai primi di agosto, mentre ricoveri e decessi catalizzavano l'attenzione pubblica. Specie in Veneto, dove l'Assessore alla Salute  Luca Coletto ha sempre respinto gli allarmismi parlando di "bufale" e "bugie" in danno al turismo regionale.

Circolazione precoce e intensa- Ma quella del 2018 per la stampa resta una stagione "record". In effetti, l'IZSVe spiega che quest'anno, in Veneto, c' è stata una "intensa circolazione virale". Il Ministero della Salute ha parlato di  "circolazione virale precoce": quest’anno, il primo pool di zanzare Culex risultato positivo per virus West Nile risale al 7 giugno e  nove giorni dopo c'è stato il primo caso umano con inizio della sintomatologia. "Rispetto agli anni precedenti, anche il numero di casi sinora notificato risulta aumentato”- rileva il Ministero, che con propria circolare ha richiamato le misure previste dal Piano di sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu - 2018.

L'OMS conferma l'analisi del nostro Ministero: il trend 2018  è legato in gran parte all’anticipo della stagione di trasmissione del Wnv nella Regione europea dell’Oms, normalmente compresa fra luglio e ottobre. Colpa del clima: temperature alte e periodi di pioggia prolungati, seguiti da tempo secco. Condizioni che hanno favorito la proliferazione e la diffusione delle zanzare vettrici dell’infezione (principalmente del genere Culex), e che potrebbero permettere al virus di diffondersi anche in nuove aree e quindi di infettare persone mai esposte prima. E l'OMS avverte: “la scarsa consapevolezza generale da parte della popolazione e dei professioni sanitari potrebbe compromettere una diagnosi precoce”.

Italia fra i Paesi più colpiti - Quest'anno, nell’Europa centrale e meridionale, "le infezioni sono nettamente aumentate rispetto ai 4 anni precedenti”- rileva l'OMS, che fra i Paesi più colpiti indica l’Italia. E lo European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ne dà conferma nella sua panoramica interattiva Data from the ECDC surveillance Atlas.

CESME: "Un anno eccezionale"- Per il CESME (Centro di Referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali) il 2018 "è stato un anno eccezionale per la circolazione del virus della West Nile". Il Direttore Sanitario dell’IZSAM, Nicola D’Alterio, ha spiegato "nei soli mesi di giugno e luglio il numero di positività confermate nelle zanzare dal nostro CESME è risultato 8 volte superiore a quello segnalato nel corso dell’intero 2017, di 5 volte per gazze e cornacchie considerate le specie più sensibili all’infezione, e di 2 volte per gli equidi. Ovviamente la maggiore circolazione virale negli animali e nei vettori si riflette nell’aumento dei casi nell’uomo”- ha concluso.


In Veneto- Al 21 di agosto erano 105 i casi confermati, 34 forme neuroinvasive con 5 decessi.  “La situazione è assolutamente sotto controllo - ha dichiarato l’assessore alla sanità Luca Coletto - e in tutti gli ospedali veneti si pone ogni attenzione in fase di diagnosi e si erogano tutte le cure necessarie. Alla gente chiediamo non paura ma collaborazione nel mettere in atto tutte quelle piccole precauzioni che possono allontanare il rischio, come l’uso di repellenti cutanei o per gli ambienti chiusi, delle zanzariere e dei condizionatori dove presenti, evitare di creare zone con acqua stagnante. Siamo di fronte a una situazione impegnativa ma che non deve destare allarme".
A fare chiarezza è stato anche l'IZSVE con informazioni e consigli pratici in una pagina web dedicata.
pdfBOLLETTINO_WDN_N._6_2018_REGIONE_VENETO_copy.pdf2.13 MB
(ultimo disponibile)

In Emilia Romagna-  Anche il Bollettino dell'Emilia Romagna riepiloga tutte le attività di sorveglianza, incluse quelle sulle donazioni sangue e sull’avifauna selvatica (sono stati esaminati 1104 corvidi e 232 uccelli di altre specie. Di questi sono risultati positivi 54 corvidi e 40 uccelli di altre specie; tutte le positività sono riconducibili al Lineage 2 del WNV) e la sorveglianza entomologica (sono stati esaminati 1074 pool di zanzare delle specie Culex pipiens, Culex modestus, di cui sono risultati positivi 164 pool di Culex pipiens. Tutte le positività sono riconducibili al Lineage 2 del WNV).

37 casi umani di WNND e 30 di WDN- Dal 15 giugno al 13 agosto, in Emilia Romagna sono state testate 207 persone per sospetta malattia di West Nile. Di queste, 37 hanno avuto conferma di laboratorio per malattia neuroinvasiva (WNND). I casi WNND risiedono nelle province di Modena (8), Bologna (16), Ferrara (7), Ravenna (5) e Forlì ‐ Cesena (1). Sono stati inoltre diagnosticati 30 casi di febbre da West Nile virus (WNF), dei quali 25 risultano residenti nella provincia di Modena, 4 in quella di Bologna e 1 in quella di Ravenna.

Il numero elevato di casi di febbre registrati in provincia di Modena è concentrato nel territorio della bassa pianura e non è imputabile a un differente andamento della malattia in questa area, ma è riconducibile a "un non preciso rispetto" delle indicazioni del Piano regionale arbovirosi da parte dei clinici della zona che hanno sottoposto ad accertamento di laboratorio "anche le forme meno gravi non oggetto di sorveglianza".

Usutu- Nella provincia di Modena è stato inoltre diagnosticato un caso di encefalite da virus Usutu in una persona senza fissa dimora. Un caso di febbre da virus Usutu (anch’esso un flavivirus) è, invece, stato riscontrato in una persona residente a Forlì.
Sia il virus West Nile (WNV) che il meno noto virus Usutu (USUV) colpiscono soprattutto gli uccelli selvatici, sono entrambi trasmessi da zanzare (soprattutto Culex spp.) e possono passare dalle popolazioni aviarie ai mammiferi, incluso l’uomo, in cui possono causare patologie neurologiche.

Sorveglianza sugli equidi - Al 13 agosto sono stati segnalati cinque cavalli con sospetto di malattia neurologica (West NileDisease), nelle province di Reggio Emilia (2), Modena e Bologna (2).Il caso di Modena, relativo ad un cavallo sportivo ricoverato presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia, è stato confermato dal CESME.
Gli altri tre casi sono ancora in attesa di conferma, ma presso i laboratori IZSLER è stata rilevata la presenza di anticorpi IgM. Per l’ultimo sospetto, relativo ad un cavallo della provincia di Bologna sottoposto ad eutanasia, è risultato positivo per WNV Lineage 2 anche il sistema nervoso centrale.

pdfBollettinoWND2018_03.pdf809.33 KB
(ultimo aggiornamento)

Lombardia
-  Anche la regione Lombardia è stata più esposta che in passato. Al 23 agosto ( ma i dati sono in aumento, dopo il caso di infezione a Cremona) la Lombardia registrava 22 segnalazioni dall'inizio del 2018. ATS Valpadana (7), ATS Brescia (5), ATS Pavia (2) e ATS Città Metropolitana (4), mentre 2 sono positività risultate dal controllo su donatori di sangue. L'Assessore al welfare Giulio Gallera - ha ricordato che la regione attua "tutte le procedure previste per la sorveglianza e la prevenzione della diffusione del West Nile virus".

Tutti i Bollettini Epidemiologici sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità
West Nile virus infections spike in southern and central Europe
Piano di sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu - 2018