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PIEMONTE

Indagine Fipronil, coinvolti allevatore e veterinario

Indagine Fipronil, coinvolti allevatore e veterinario
Il Pubblico Ministero del Tribunale di Asti ha chiuso le indagini preliminari sul caso Fipronil.

I fatti risalgono allo scorso anno, quando i carabinieri del Nas ispezionarono un allevamento di galline nel territorio del Roero (cuneese). Le indagini preliminari del PM Francesca Dentis hanno coinvolto l'allevatore e il veterinario che avrebbe consigliato l’uso di questo insetticida. Lo riferisce il notiziario locale Il Corriere.

Nel cuneese, milioni di uova vennero distrutte risultando contaminate con il Fipronil e vennero abbattute decine di migliaia di ovaiole, con ingenti danni economici e produttivi. Gli allevamenti coinvolti risultarono in tutto sei. Dei controlli e degli esami si occuparono la Asl e l'IZS. "Il Fipronil decade dopo circa un mese - spiegava alla stampa la direttrice dello Zooprofilattico Maria Caramelli – ma l'alta concentrazione riscontrata impone questa misura drastica: l'eliminazione di galline e uova può essere utile per bonificare completamente il terreno, visto che l'insetticida è stato spruzzato nell'ambiente. C'è poi da dire – secondo Caramelli - che può essere talmente dannosa la reputazione di prodotti alimentari contaminati, che un'operazione di questo tipo può essere utile alla fiducia del consumatore".

«Applichiamo alla lettera il protocollo del ministero, che impone la distruzione in caso di infezione - chiariva Mauro Negro, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Cn1". Era il 30 settembre 2017 e, oltre ai casi accertati, non risultavano altri casi di contaminazione. Per il direttore Negro, la fase critica almeno negli allevamenti dell’Asl Cn1, poteva dirsi conclusa. 

Il caso Fipronil e la medicina veterinaria