• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
PIANO LUPO

Bocciata anche la nuova versione: Accordo in alto mare

Bocciata anche la nuova versione: Accordo in alto mare
Rinviato l’accordo sul piano lupo nel corso della Conferenza Stato-Regioni. Toti: “Vi è tutto un lavoro da fare”.

Giovanni Toti (presidente della Liguria) vicepresidente della Conferenza delle Regioni ha spiegato che “non c'è un'intesa unanime”. Riproposto ieri dal Ministero dell'Ambiente, che ne auspicava il varo, il nuovo Piano ha subito un altro "stop", non meno radicale di quello del febbraio scorso.

Oltre alle ragioni degli ambientalisti e dei protezionisti, pesano sempre di più quelle delle Regioni che durante gli ultimi mesi hanno adottato strategie diversificate e autonome. “C'è chi è più penalizzato – ha detto Toti - come le regioni agricole del Nord, ci sono altre regioni dove le ragioni degli ambientalisti hanno fatto più breccia: vi è tutto un lavoro ancora da fare”.

Anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, evidenzia che “non vi è accordo tra le Regioni quindi è inutile andare a disputare su una questione che è meglio approfondire ulteriormente”. Al  rinvio della nuova versione del Piano seguiranno approfondimenti fra le regioni e incontri con le associazioni.

Secondo la  Provincia autonoma di Bolzano l'attuale versione del piano non consenta una adeguata tutela per gli animali di allevamento.Per l'Assessore Arnold Schuler, il  piano "deve essere realistico e attuabile, compresa la possibilità dei prelevamenti". Tra il 2010 e il 2016 si è registrata annualmente la presenza di 2 o 3 esempliari di lupo in Alto Adige, "quest'anno erano già 7 o 8. Servono chiare competenze a livello locale nella gestione dell'animale nei 1736 alpeggi dove pascolano mucche e pecore, perchè la situazione non si combina con lo sviluppo del lupo", conclude Schuler.

“Un piano non aggiornato, ambiguo, privo di adeguata copertura finanziaria, lesivo dell’autonomia e della specificità dei diversi territori. Ecco perché la Regione Veneto ha ribadito anche oggi il proprio dissenso”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan.“Sono soddisfatto che la decisione sul piano formulato dal ministero dell’Ambiente sia stata rinviata a tempo indeterminato – ribadisce Pan – perchè si tratta di un documento datato, costruito con dati generici e non aggiornati. Basti pensare che, per quanto riguarda il Veneto, il piano evidenzia solo la presenza del branco in Lessinia, mentre la situazione attuale vede la presenza di altri 5 branchi riproduttivi tra Lessinia orientale, Altopiano di Asiago, Massiccio del Grappa, Valbelluna e Val di Fassa. Inoltre – rileva Pan – il piano non è chiaro su chi debba pagare i costi del programma di monitoraggio genetico, né riconosce sufficiente autonomia alle Regioni e alle Province autonome nell’adattare le azioni risarcitorie e gli interventi di prevenzione alle esigenze dei propri territori".

Ma il punto più debole del piano proposto dal ministero dell’Ambiente – aggiunge Pan – "sta nell’aver subordinato l’eventuale autorizzazione in deroga a contenere la presenza del lupo alla preventiva adozione di strumenti di prevenzione. Un principio inattuabile, là dove le azioni di prevenzione (recinti elettrificati, cani pastore, ricoveri notturni e strumenti di dissuasione) risultino inapplicabili e inefficaci”.

Piano Lupo: Minambiente, nuova versione è mediazione, stallo peggiora cose