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REGIONI

Veneto: Piano lupo in deroga alla Direttiva habitat

Veneto: Piano lupo in deroga alla Direttiva habitat
La finalità è di ridurre, attraverso l’intervento sui lupi nelle aree a maggiore vocazione zootecnica e turistica, il forte conflitto sociale in atto. La giunta regionale, su proposta dell’assessore all’agricoltura e alla caccia, ha approvato  il progetto per un piano di gestione del lupo in Veneto, che contempla la proposta di interventi in deroga al regime di protezione imposto dalla Direttiva Habitat,

Proseguirà, anche attraverso le risorse messe in campo dal progetto Wolfalps fino alla sua scadenza naturale di maggio del 2018, l’implementazione delle misure gestionali “ordinarie”, come la prevenzione dei danni attraverso recinzioni elettrificate e altri presidi di protezione del bestiame domestico e il monitoraggio. Ma l’assessore fa presente che la giunta regionale, con il provvedimento odierno, propone anche un intervento forte, di natura straordinaria, allo scopo di ridurre la presenza di lupi nel territorio regionale, esplosa nell’ultimo anno e che attualmente è quantificata in 14-16 esemplari stabili, distribuiti in due branchi (quello “storico” della Lessinia e quello di più recente insediamento di Asiago) e due coppie (sul massiccio del Grappa e in Valbelluna), al netto delle nuove cucciolate del 2017.

La proposta gestionale prevede l’intervento “in deroga” sui due branchi stabili (branco della Lessinia e branco di Asiago), mediante: a) cattura ai fini di successiva captivazione permanente in struttura idonea (recinto) da individuare/costruire ex novo sulla base delle indicazioni dell’ISPRA, previa sterilizzazione degli esemplari catturati; b) cattura ai fini di successiva traslocazione in altro sito idoneo non interessato da rilevante attività di allevamento zootecnico sulla base di indicazioni dell’ISPRA. Si prevede anche il potenziamento del monitoraggio permanente - tramite radiocollari e fototrappole - per un più efficace controllo degli spostamenti ed abitudini, nonché per prevenire la predazione su domestico a carico dei rimanenti individui in dispersione.

“Sarà un intervento significativo anche in termini economici – conclude l’assessore – quello che la Regione sta mettendo in atto a difesa degli allevatori per dare una risposta concreta ad un problema che sta creando forte tensione a livello locale, tentando di utilizzare al massimo i ristretti limiti concessi dalla normativa comunitaria. Per quanto riguarda il pagamento dei danni, pur a fronte di passaggi tecnici-burocratici obbligatori che noi subiamo, garantiamo l’ impegno per ridurre i tempi.”

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