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VENETO

Predazioni da lupo, un piano per traslocare e sterilizzare le femmine

Predazioni da lupo, un piano per traslocare e sterilizzare le femmine
Un piano di controllo della presenza del lupo in Veneto, che preveda  la possibilità di traslocare gli esemplari in sovrannumero e di sterilizzare le femmine in età di riproduzione.
Lo sottoporrà alla Giunta regionale del Veneto l'Assessore all'Agricoltura Giuseppe Pan. Sollecitato dal dibattito in corso su come gestire la presenza dell’animale predatore sugli altopiani della Lessinia e di Asiago e nella fascia pedemontana veneta, l'Assessore ha spiegato la sua iniziativa con un comunicato stampa.

Inoltre, entro luglio 2017 risulteranno installati in Veneto 180 recinti elettrificati (60 in Lessinia, 60 Asiago, 60 Belluno) e saranno incaricati 3 assistenti agli allevatori, più una figura di supporto e una figura di tutor per la gestione dei lupi nelle tre aree. Nel 2016 – ricorda Pan – l’assessorato regionale si è adoperato per finanziare e far installare 20 recinti elettrificati, consegnati agli allevatori in Lessinia, e per accelerare le procedure di rimborso per gli allevatori colpiti dalle predazioni dell’animale selvatico.
Nel  2016, utilizzando i capitoli di bilancio relativi ai danni da fauna selvatica – precisa l’assessore - la Regione Veneto ha stanziato 40 mila euro per risarcire gli allevatori in Lessinia (risarcimenti quantificati secondo il valore di mercato comunicato dall’Associazione regionale degli allevatori) e quasi 100 mila euro per installare recinzioni elettrificate, dissuasori acustici e altre azioni di prevenzioni, come cani da pastore abruzzesi. E attualmente sta procedendo con le fasi istruttorie per i pagamenti delle predazioni del 2017 “.

“Ad oggi queste risorse previste dal progetto Wolfalps sono esaurite – avverte l’assessore - La naturale scadenza del progetto sarà nel giugno 2018 e la mozione approvata dal Consiglio regionale del Veneto impegna la Giunta a non aderire più al progetto comunitario. Ma la presenza del lupo resta comunque tutelata dalle direttive comunitarie e dalla normativa nazionale”
Pan ricorda, infatti, che il governo italiano ha recepito la direttiva europea “Habitat” del 92/43/Cee,  modificata ed integrata nel 2003, che definisce il lupo “specie di interesse comunitario”, da conservare e rigorosamente protetta. Complessivamente – ricorda l’assessore – con il progetto Wolfalps sono stati stanziati dal 2014 a oggi, per gestire la presenza del lupo in veneto, 560.000 euro, di cui 430.000 finanziati dall’Ue e 130.000 cofinanziati dalla Regione  (indennizzi a parte).

“Tuttavia la norma in questione – osserva l’assessore -  prevede la possibilità di deroga di divieti cattura e abbattimento (se non si pregiudica il loro mantenimento e stato di conservazione), previa autorizzazione del Ministero Ambiente e Tutela Territorio e dell’Ispra. Chiederò, quindi, in una delle prossime riunioni della Commissione Politiche Agricole, insieme ad altre regioni, tra cui la Toscana, che venga discusso il Piano di gestione e conservazione a livello nazionale, già rinviato una prima volta nel febbraio 2017.

“E chiederò, inoltre -  conclude Pan -  che la Conferenza Stato Regioni discuta ulteriori risorse finanziarie complementari per sostenere gli interventi di prevenzione e compensare le perdite di reddito con liquidazione dei danni, visto che in Veneto tali risorse sono terminate. Solo se la questione verrà affrontata su scala interregionale, con il coinvolgimento diretto del ministero per l‘Ambiente, sarà possibile prevenire i rischi causati da questa specie predatoria e contenere in maniera concreta ed efficace i danni agli allevamenti ”.