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INTERVENTO FNOVI

AIE, dopo il caso Saphira convocata la Consulta di Bioetica

AIE, dopo il caso Saphira convocata la Consulta di Bioetica
La puledra Saphira, risultata positiva all'Aie-anemia infettiva equina, è stata abbattuta. I proprietari: "Era sanissima".

La vicenda è stata descritta da Margherita D'Amico sul blog di Repubblica.it e ripropone la questione del destino dei cavalli che risultano positivi all'Anemia Infettiva Equina. La positività di Saphira risulta essere l'unica nella scuderia bresciana, dove risultano negativi tutti gli altri esemplari. Secondo i proprietari non sono stati riscontrati altri casi nella zona, la puledra era "sanissima e non si è ammalata una volta in tanti anni".

Sul controllo dell'Anemia Infettiva Equina, il Ministero della Salute prese provvedimenti con una ordinanza nel 2006, che impose il test di Coggins su tutta la popolazione equina. Il provvedimento venne adottato in conseguenza della commercializzazione dall'estero di sacche di plasma immunizzante infetto, prodotte forse attraverso il sangue di cavalli macellati in arrivo dai paesi dell'Est.  "Il provvedimento è tuttavia decaduto, e ogni regione oggi procede a modo proprio"- annota Margherita D'Amico, che già nel 2012 sollevò il caso della cavalla Rocket per la quale venne anche presentata una interrogazione parlamentare.

IHP-Italian Horse Protection ha allestito un centro dove è possibile tenere i cavalli positivi all'Aie e malgrado il suo interessamento, Saphira il 29 luglio scorso è stata abbattuta. Per lei, oggi, l'associazione chiede chiarezza e giustizia, scrivendo al Ministero della Salute, Asl, Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Brescia, Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani.  "Gli esemplari sieropositivi che vivono da noi - dichiara Sonny Richichi di IHP- sono  perfettamente in salute. Nessuno di loro, negli anni, ha mai presentato alcun sintomo della malattia".

Saphira alloggiava in un circolo privato, dove a inizio luglio, la Asl aveva già effettuato dei controlli. Ai proprietari, che si interrogano sugli effettivi rischi di contagio,  venne consentito di montare il cavallo per un mese dopo il riscontro della positività. Poi l'aut aut  fra l'abbattimento e l'isolamento della cavalla, altrimenti la stalla sarebbe stata posta sotto quarantena. "Alla fine, disorientato, ho accettato l'eutanasia- spiega il padre della proprietaria, purché Saphira non finisse al macello. Invece, è morta proprio lì. Né mi è stato mai chiesto il permesso dell'espianto dei suoi organi per la ricerca, come invece è avvenuto".

Secondo Silvestro Abrami, responsabile del Dipartimento di prevenzione veterinaria della Asl di Brescia "sui documenti la cavalla era registrata come DPA-destinato alla produzione alimentare, questo consentiva perfettamente il macello, e il proprietario lo ha sottoscritto chiedendo che i resti fossero distrutti. Penso che a livello di distretto si sia agito con corretta informazione. Personalmente, sarei contento se questa malattia venisse derubricata, ma nel frattempo seguiamo le linee guida regionali". Dopo l'abbattimento sono stati effettuati dei prelievi "di sangue e milza, richiesti dal Centro di referenza nazionale per l'Aie.

Gaetano Penocchio, presidente Fnovi e dell'Ordine provinciale di competenza: "In tema di AIE, chiediamoci quali interessi pubblici l'ordinamento abbia inteso perseguire. Nel volersi prefiggere anche la tutela dei singoli equidi tramite le ordinanze 18/12/2007 e OM 8/8/2010 l'Italia si è posta in contrapposizione con il dettame europeo". Peraltro" prosegue "la Fnovi non ha mai affermato che l'abbattimento sia obbligatorio". L'alternativa è il mantenimento in vita dell'animale nell'azienda stessa. In ogni caso, sul tema, stiamo convocando la Consulta di bioetica e inviteremo al tavolo esperti a vario titolo, nonché i rappresentanti di IHP".

"Incitare alla soppressione, come sembra sia avvenuto nel caso di Saphira, non solo ci sembra eticamente inaccettabile" ribadisce Richichi "ma anche non in linea con l'orientamento del Ministero della Salute che, dall'avvio del primo piano di controllo, ha sempre più modulato ordinanze e circolari a favore del mantenimento in vita e benessere degli equidi sieropositivi. Quello di Saphira non è purtroppo un caso isolato, spesso i proprietari non vengono correttamente informati della possibilità di salvare i propri amici".

Aie, Brignolo: sieropositività è una questione di benessere animale
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Ordinanza 08 agosto 2010 - Piano di sorveglianza nazionale per l'anemia infettiva degli equidi (24 mesi di validità)
Ordinanza 18 dicembre 2007 - Piano di sorveglianza nazionale per l'anemia infettiva degli equidi (in vigore fino al 31 dicembre 2009)
Ordinanza 14 novembre 2006- Disposizioni urgenti in materia di sorveglianza dell'anemia infettiva degli equidi (in vigore per 12 mesi)
Chiarimenti della DGSAFV dopo la scadenza dell'OM 8 agosto 2010