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ABUSO DI PROFESSIONE

Chirurgia sul gibbone: se è gratis va tutto bene

Chirurgia sul gibbone: se è gratis va tutto bene
Per l’Ordine dei Medici di Alessandria non è deontologicamente censurabile la condotta del chirurgo che ha operato il gibbone femmina dello Zoom: prestazione “gratuita” per “evitare sofferenze ad un animale”. ANMVI: scusante paradossale, i medici veterinari potranno fare chirurgia sulle persone.

La Commissione Chirurghi dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Alessandria ha trasmesso oggi all’ANMVI il proprio verdetto: nulla di deontologicamente censurabile. Ciò in virtù del fatto che “la richiesta di intervento è pervenuta da parte di due veterinari che hanno espresso uno stato di assoluta necessità per un animale dagli stessi assistito”. E inoltre, “la prestazione è stata completamente gratuita” e l’intervento “del tutto circoscritto ad una circostanza di tipo eccezionale nell’intento esclusivo di evitare sofferenze ad un animale”. Esposto dunque archiviato.

Per il Presidente dell’ANMVI, Marco Melosi, “anche in questa situazione si sarebbe dovuto tenere conto del fatto che per legge solo i medici veterinari possono intervenire chirurgicamente sugli animali, anziché assumere decisioni discrezionali e individuali. Il Codice Penale – osserva- non contempla eccezioni e non autorizza nessuno a decidere le circostanze derogabili”.

La veterinaria della struttura – dichiara il Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Torino, Thomas Bottello, “ha ricercato nell’ambito delle sue conoscenze professionali qualche collega con esperienza chirurgica su arti di primati. Non essendo però riuscita a trovare nessuno che garantisse la riuscita dell’intervento ha pensato di rivolgersi a un medico degli umani, di fama nazionale, specializzato nella chirurgia della mano”.

“Se da un lato comprendiamo le ragioni della Collega – commenta il Presidente della SIVAE Marco Bedin- non possiamo assolutamente accettare le dichiarazioni del Medico e la sua esortazione a mezzo stampa a cambiare la Legge sull’abuso di professione”.

 “Si è fatto passare un messaggio profondamente sbagliato – dichiara il Presidente dell’ANMVI - che lascia intendere che la medicina veterinaria incontri dei limiti, mentre sappiamo che ci sono colleghi con una preparazione specialistica elevatissima e di livello internazionale. La giustificazione, poi, è paradossale- conclude Melosi- se la applicassimo, da domani un veterinario potrebbe sentirsi autorizzato ad intervenire su una persona per uno stato di “assoluta necessità”. Ovviamente gratis e con plauso pubblicitario sui giornali”.

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