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ATTIVITA 2013

Animali, alimenti e mangimi alle frontiere: report delle ispezioni

Animali, alimenti e mangimi alle frontiere: report delle ispezioni
Nel 2013 sono state importate, attraverso i PIF italiani, 50.312 partite di animali, prodotti di origine animale (o.a.) e mangimi da oltre 100 Paesi terzi con un decremento del 3,7% rispetto al 2012. Sono alcune delle attività svolte dai Posti di Ispezione Frontalieri dell'Italia nel rendiconto annuale L'attività dei posti di ispezione frontaliera e uffici veterinari per gli adempimenti comunitari 2013, a cura del Ministero della Salute.

La pubblicazione dettaglia il lavoro svolto dai PIF nazionali, riconosciuti dalle Comunità Europee per i controlli delle merci di interesse veterinario destinate all'intero mercato comunitario. Il loro ruolo è principalmente di effettuare i controlli veterinari su animali vivi, prodotti di origine animale e mangimi provenienti da Paesi terzi e destinati al mercato comunitario o in transito verso altri Paesi terzi.

I prodotti della pesca con 33.746 partite (67,1%) rappresentano il gruppo merceologico più numeroso seguito dalle carni con 3.900 partite (7,8%), dagli animali vivi con 3.463 partite (6,9%), mangimi ed integratori con 2.185 partite (4,3%), ecc. Tra i prodotti della pesca importati (33.746 partite per un totale di circa 431.925 tonnellate) prevale con il 36,6% la voce prodotti della pesca, dell'acquacoltura e molluschi (12.367 partite). Le carni ed i prodotti a base di carne, con 3.900 partite per un totale di circa 120.596 tonnellate, rappresentano il secondo gruppo merceologico in ordine di importanza.  Il 66,7% delle partite è rappresentato da carni bovine (2.603 partite), seguono con il 10% partite di prodotti a base di carne o frattaglie (391 partite), con il 9,4% le frattaglie della specie bovina, suina, ovina, caprina, equina, di volatili, conigli (366 partite), ecc. La classifica cambia parzialmente se si prendono in considerazione i quantitativi importati: carni bovine (97.534 ton.), carni preparate (9.222 ton.), frattaglie della specie bovina, suina, ovina, caprina, equina, di volatili (4.606 ton.), ecc.

Le partite di animali importate (3.463) possono essere distinte, in due grossi gruppi merceologici: animali di interesse agricolo-zootecnico, rappresentate solo da galli, galline, anatre, oche, tacchini e faraone (7 partite) e altri animali quali pesci tropicali/ornamentali, animali da affezione, animali da laboratorio, invertebrati ecc. Per quanto riguarda gli animali di interesse agricolo-zootecnico si riscontra un numero minimo di importazioni (7 partite) nel corso del 2013. Tale valore conferma la tendenza negativa riscontrata negli ultimi anni a seguito dell'entrata nella Comunità Europea dei paesi dell'est Europa, ovvero un calo delle importazioni di animali vivi di interesse agricolo zootecnico rispetto ad un progressivo e netto aumento del traffico intracomunitario.
Gli animali vivi non agricolo-zootecnici con 3.456 partite rappresentano quindi il 99,8% delle partite di animali vivi.

Tra i prodotti di origine animale non destinati al consumo umano le voci merceologiche più importanti sono costituite da pelli (1.345 partite) e alimenti per cani o gatti, condizionati per la vendita al minuto (1.254 partite).  L'importazione di prodotti di origine vegetale e minerale destinati all'alimentazione animale costituisce una nuova ed importante voce tra i prodotti sottoposti a controllo veterinario. Oltre al numero considerevole di partite sottoposte a controllo (1.036) si deve evidenziare l'enorme mole di prodotto che è pari a quasi 2.014.270 tonnellate.

Controlli- Quando ritenuto opportuno dai veterinari ispettori, oppure in osservanza di specifiche disposizioni ministeriali o comunitarie il controllo fisico o materiale delle merci viene integrato da un controllo di laboratorio. In totale nel 2013 sono stati effettuati controlli di laboratorio su 1.995 partite. Il 100% delle partite è sottoposto a controlli documentali e di identità, dai dati raccolti attraverso il sistema Traces. Nel 2013,  è emerso che le partite di prodotti di origine animale destinate al consumo umano presentate per l'importazione nel 2013 sono state 40.511 (42.069 nel 2012) mentre quelle incluse nel piano (partite presentate per le importazioni al netto delle partite respinte per motivi non di laboratorio) sono state complessivamente 40.307. In attuazione del piano le partite campionate dai PIF per esami di laboratorio sono state 1.708 (1.855 nel 2012) con una percentuale complessiva di campionamento (totale del  numero di partite campionate/ totale del numero di partite incluse nel piano) del 4,2% in linea con quella rilevata l'anno scorso (4,4%).

Horsegate-
Dopo il rinvenimento sul mercato europeo di  prodotti alimentari contenenti carne equina non dichiarata in etichetta- e tenuto conto dell rischio che in tale carne potesse essere presente fenilbutazone la Commissione europea ha raccomandato agli Stati membri di attuare un piano di emergenza di durata mensile (1-31 marzo 2013) che comprendeva anche controlli alle importazioni per la ricerca di fenilbutazone in carne equina (raccomandazione 2013/99/UE del 19 febbraio 2013). I posti di ispezione frontaliera, oltre alle autorità sanitarie territoriali e i laboratori, sono stati individuati quali destinatari del piano e designati a effettuare i campionamenti sui prodotti a rischio importati. In Italia, tenuto conto dei limitati flussi di importazione di carne equina verso il territorio nazionale, ma anche dell'assenza di importazioni tramite i PIF italiani di equidi d'allevamento e da macello, sono stati programmati 20 campionamenti sulla carne equina importata per la ricerca di fenilbutazone.I PIF designati per tali controlli in quanto maggiormente interessati dai flussi di importazione di carne equina sono stati il PIF Genova e il PIF Roma Fiumicino. Tali uffici, tenuto conto delle partitearrivate nel periodo di riferimento (marzo 2013), hanno potuto effettuare 12 dei 20 campionamenti raccomandati e i risultati delle analisi sono stati tutti favorevoli.

Respingimenti- Le partite di animali respinte nel 2013 riguardano esclusivamente gli animali non di interesse agricolo zootecnico. Per le partite di animali di interesse agricolo zootecnico, il rapporto evidenzia che eventuali problemi riscontrati (irregolarità formali, irregolarità nell'identificazione degli animali, ecc.) vengono normalmente risolti con la regolarizzazione, senza dover ricorrere al respingimento, spesso di difficile esecuzione per problemi soprattutto di tutela del benessere degli animali. Per quanto riguarda i prodotti di origine animale destinati al consumo umano si può rilevare che la percentuale media dei respingimenti è risultata pari allo 0,6% (224 partite respinte). Per i prodotti di o.a. non destinati al consumo umano si può rilevare che la percentuale media dei respingimenti è dell'1,2% (92 partite respinte).


La rete di PIF opera sulla base di regole comuni stabilite dall'UE ed è sottoposta alla vigilanza diretta della Commissione europea attraverso le ispezioni/audit del Food Veterinary Office (FVO); le Autorità Centrali degli Stati membri, sotto la cui responsabilità ricadono i PIF presenti sul proprio territorio, devono assicurarne la conformità alle norme comunitarie sia per gli aspetti strutturali che procedurali.
Inoltre, i PIF italiani, collaborano con le dogane per il contrasto delle importazioni clandestine e per lo sviluppo dello Sportello Unico Doganale il cui obiettivo principale è di semplificare le operazioni di importazione ed esportazione delle merci e concentrare in un unico "snodo informatico" i termini delle relative attività istruttorie.

Attualmente i PIF comunitari autorizzati dalla Commissione europea sono 276, di cui 23 italiani.

Vedi anche  L'attività degli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari 2013