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REGIONE EMILIA ROMAGNA

Monitoraggio sanitario di cornacchie, gazze e ghiandaie

Monitoraggio sanitario di cornacchie, gazze e ghiandaie
Valido fino al 2022, mette in campo azioni per limitare i danni all'agricoltura, le predazioni sulle nidiate e per monitorare il virus Usutu.


E' il primo nel suo genere messo a punto dalla Regione Emilia Romagna: il Piano regionale di controllo di cornacchie, gazze e ghiandaie si applica sull’intero territorio, con esclusione dei Parchi nazionali e delle Aree protette regionali. Ottenuto il parere vincolante e positivo dell' Ispra, l’Istituto per la prevenzione e la ricerca ambientale, il Piano può diventare pienamente operativo.

Obiettivi- Il Piano approvato dalla Giunta regionale persegue le seguenti finalità e linee d'azione:
-intervenire in difesa di frutteti e altre coltivazioni per limitare i danni
-controllo dei corvidi, per limitare la predazione sulle nidiate di alcune specie di fauna selvatica
-sorveglianza per la West Nile e per il virus Usutu realizzata con il monitoraggio sanitario dei corvidi da maggio a settembre. 

L’utilizzo dei campioni di corvidi è inoltre previsto dal “Piano di sorveglianza e di monitoraggio sanitario della fauna selvatica”, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1763/2017, per effettuare l’attività di sorveglianza per la West Nile Disease e per il Virus Usutu in Emilia- Romagna. In particolare, è previsto di effettuare il monitoraggio sanitario di cornacchie grigie e gazze, eventualmente integrate da ghiandaie, su tutto il territorio della pianura emiliano-romagnola virtualmente stratificata secondo una griglia prestabilita. In ciascuna zona viene analizzato, ogni due settimane a partire dal mese di maggio fino al mese di settembre compresi, un numero di corvidi stabilito annualmente dal Servizio regionale di Prevenzione collettiva e Sanità Pubblica.
Nell’ambito del Piano di monitoraggio sanitario vengono utilizzate le spoglie dei capi abbattuti nelle azioni di controllo effettuato per le motivazioni di cui ai punti precedenti fatta salva la necessità di provvedere ad abbattimenti specifici a copertura del territorio indicato per la sorveglianza sanitaria.

Ogni anno, il piano di controllo non dovrà superare l'abbattimento complessivo di 22.500 cornacchie, 46.500 gazze e 16.500 ghiandaie, distribuite secondo le diverse necessità dei territori provinciali. L’indicazione del numero di capi che possono essere prelevati tiene conto di quanto già autorizzato dai piani provinciali, in considerazione dei risultati positivi ottenuti rispetto ai danni all’agricoltura.

Tempistiche- Gli interventi per limitare i danni saranno effettuati tra il 1 marzo e il 31 ottobre periodo che, nel caso delle piante da frutto, coincide con le prime fasi di sviluppo fino alla raccolta mentre per le colture erbacee e ortive alla fase di semina e di maturazione.
Per le finalità anti predatorie, negli istituti pubblici e privati di produzione e protezione, negli Ambiti territoriali di caccia e nelle Aziende faunistico venatorie il periodo è compreso fra il 1^ marzo e il 31 agosto.

Le attività previste dal piano, ricadono sotto la diretta responsabilità delle Province o della Città metropolitana di Bologna, che autorizzano e coordinano l’attività e gestiscono le richieste di intervento. Le Province sono tenute a garantire il conferimento dei capi previsti annualmente dal piano di monitoraggio sanitario regionale.

Entro il 31 marzo di ogni anno sarà inviato alla Regione il resoconto mensile dell’attività di controllo con il numero di operatori impiegati, le uscite, i capi rimossi, le località interessate. La rilevazione sistematica dei danni permetterà di monitorare l’efficacia del piano.

pdfTESTO_INTEGRALE_DELLA_DELIBERA.pdf1 MB