Il Consiglio di Stato frena sull’autonomia delle Casse

Il Consiglio di Stato ha sospeso l'esecutività della sentenza del Tar del Lazio che, affermando l'autonomia delle casse dei professionisti, le escludeva dall'elenco Istat.

A gennaio di quest'anno, il Tribunale Amministrativo riconosceva "l'autonomia contabile, organizzativa, gestionale e finanziaria degli enti previdenziali su iniziativa dell'Adepp. Le casse, fra cui l'Enpav, ottenevano dal Tar una pronuncia importante per non rientrare fra le pubbliche amministrazioni sottoposte a vincoli di spesa dallo Stato. Anche se non partecipano alla determinazione del bilancio dello stato.

Contro la sentenza ha proposto ricorso l'Istat - Istituto Nazionale di Statistica- seguito dal Ministero dell'economia e delle finanze.

Il Consiglio di Stato, con ordinanza del 26 marzo,  ha concesso la sospensione dell'efficacia della sentenza del Tar, "considerato che l'appello appare assistito da censure fornite di profili di fumus boni iuris e che sussiste, altresì, il danno addotto dall'appellante, in relazione all'esigenza di una corretta attività istituzionale".

A fronte di tali profili di danno per l'Istituto appellante, "non si configurano gravi ed irreparabili pregiudizi per effetto della sospensione dell'efficacia della sentenza e dell'esecuzione del provvedimento impugnato in primo grado", pertanto la prossima trattazione del merito dell'appello, si terrà il 30 ottobre 2012.

Non c'è fretta, insomma per il Consiglio di Stato. Ma per le Casse, che entro settembre dovranno superare la prova-stabilità imposta dal Ministro Fornero, l'ordinanza di Palazzo Spada è intempestiva e fa venire meno un elemento di forza nella trattativa con il Ministero del Lavoro basato proprio sul riconoscimento da parte del TAR che il Governo vigila ma non controlla. Rientrare nell'elenco Istat significa, invece, rientrare nelle limitazioni di spesa (ad esempio per il personale) che lo Stato può imporre alle amministrazioni pubbliche per far quadrare i bilanci.