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LEGGE EUROPEA 2018

Direttive-qualifiche, l'Italia corregge il recepimento

Direttive-qualifiche, l'Italia corregge il recepimento
Via libera alle modifiche al riconoscimento delle qualifiche professionali. Recepimento italiano da correggere per chiudere la procedura d'infrazione.

Sul decreto legislativo 9 novembre 2007, n.206 pende una procedura europea di infrazione che l'Italia si è impegnata a sanare. Con l'approvazione della Commissione Affari Sociali, verrà soppresso il requisito della "residenza" nello Stato UE in cui il professionista intende esercitare. Il requisito della "residenza"  non è previsto dalle direttive europee- ha spiegato la relatrice della Legge Europea 2018  On Doriana Sarli (M5S). La nozione di cittadino dell'Unione europea "legalmente stabilito" è stata impropriamente recepita dal nostro Paese.
Il legittimo stabilimento in uno Stato membro, presupposto per l'esercizio della professione, va riferito non al luogo di residenza del richiedente, ma al luogo di esercizio in via stabile della professione.

L'adeguamento dell'Italia alle direttive europee riguarda anche le misure compensative. Si tratta di "compensazioni"  fra i titoli professionali, necessarie quando la formazione ricevuta nello Stato Membro d'origine contiene discrepanze con quella prevista nello Stato Membro in cui si vuole esercitare. E' il caso in cui la qualifica conseguita per una data professione regolamentata include una o più attività professionali mancanti nella corrispondente professione dello Stato membro d'origine; oppure è il caso di una  formazione basata su materie sostanzialmente diverse per il medesimo titolo professionale, incluso quello di "medico veterinario".
"Nella normativa attuale- ha spiegato l'On Sarli-  la misura compensativa è costituita in maniera tassativa dalla prova attitudinale anziché dal tirocinio di adattamento. La modifica da apportare con la Legge Europea 2018 prevede la scelta – da parte dell'autorità competente per il riconoscimento –  tra la prova attitudinale ed il tirocinio di adattamento".

Ammesse infine al riconoscimento automatico di alcune qualifiche professionali, fra cui quella di Medico Veterinario, conseguite in Croazia. Per conformarsi alle condizioni di ingresso della Croazia nella UE (2011), vengono riconosciuti i corsi di formazione iniziati prima dell'8 ottobre 1991, purchè l'attività professionale sia stata esercitata per almeno tre anni consecutivi nei cinque anni precedenti il rilascio del certificato di laurea.