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DIRETTIVA 63/2010

Direttiva Sperimentazione, caos emendamenti. Fadda: ritirarli

Direttiva Sperimentazione, caos emendamenti. Fadda: ritirarli
L'Italia accumula ritardo. Nuova pioggia di emendamenti sull'articolo 13. Il Sottosegretario Fadda: ritirarli tutti.
Approvato dal Senato, l'articolo 13 sui criteri di recepimento della Direttiva 2010/63 è nuovamente al centro della discussione parlamentare. Dopo dieci anni di consultazioni europee, all'Italia non bastano nemmeno due Legislature per recepire una Direttiva che non autorizza gli Stati Membri a modificare le norme sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. E' infatti scaduto il termine per l'Italia per introdurre misure più restrittive.

In Commissione Affari Sociali, il Ministro degli Affari Europei Moavero Milanesi, dopo avere ricordato che a causa del ritardato recepimento, l'Italia è sotto infrazione comunitaria ha ricordato in Commissione Affari Sociali la clausola di salvaguardia, prevedendo che nell'applicazione di principi e criteri direttivi il Governo è tenuto a rispettare gli obblighi che derivano da legislazioni o farmacopee nazionali, europee o internazionali.

Nella stessa sede, il sottosegretario Paolo Fadda, concordando con il parere espresso dal relatore On Margherita Miotto, ha precisato che "l'invito al ritiro di tutti gli emendamenti, che il Governo rivolge ai rispettivi presentatori, prescinde da una valutazione del merito degli emendamenti stessi, essendo piuttosto connesso all'esigenza di addivenire in tempi celeri all'approvazione definitiva di un provvedimento di tale rilevanza". Fadda ha inoltre dichiarato che "il Governo vorrebbe evitare che si venga a creare una situazione in cui determinati emendamenti siano respinti in Commissione, dal momento che sarebbe poi imbarazzante recepirne il contenuto attraverso l'accoglimento di ordini del giorno del medesimo tenore".

La posizione del Ministero della Salute è di "non modificare il testo licenziato dal Senato". Fadda ha assicurato che "il Governo assume l'impegno a tenere conto delle indicazioni che la Commissione stessa vorrà dare soprattutto per quanto concerne l'interpretazione dei punti più controversi dell'articolo 13, facendo ricorso a strumenti di indirizzo quali l'ordine del giorno in Assemblea ed eventualmente anche una risoluzione da approvare in Commissione".

La posizione del Ministro per gli Affari Esteri è di "scongiurando il rischio di un eccessivo allungamento dei tempi", ha fatto presente che "il recepimento definitivo della direttiva avverrà in una successiva fase, nel momento dell'esercizio effettivo della delega da parte del Governo, sulla quale il Parlamento potrà vigilare". In qualità di Ministro per gli Affari europei, Moavero Milanesi ha dichiarato di "limitarsi a rivolgere alla Commissione un appello affinché non di debba pervenire ad una terza lettura dei provvedimenti".

L'articolo 13 è contestato nel merito da quanti ritengono che i divieti che contiene metterebbero l'Italia nella condizione di applicare una normativa difforme dal resto dei Paesi Europei, una normativa meno competitiva per la ricerca nazionale e soprattutto meno garantista verso i diritti dei malati e del benessere degli animali da laboratorio. Nei giorni scorsi si sono svolte audizioni di rappresentanti dell'Istituto Mario Negri, della Lega antivivisezione (LAV), dell'Associazione Pro-Test, del professor Piergiorgio Strata, emerito di neurofisiologia presso l'Università di Torino e della dottoressa Candida Nastrucci, biologa molecolare.