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PROTEZIONE AL MACELLO

Cova: perplessità su Reg 1099, distinguere da benessere animale

Cova: perplessità su Reg 1099, distinguere da benessere animale
"E' difficile che gli animali entrino al macello puliti e senza mostrare segni di sofferenza e paura".
La Commissione Agricoltura della Camera sta esaminando lo Schema di decreto legislativo sulla disciplina sanzionatoria per violazioni del regolamento (CE) n. 1099/2009 relativo alle cautele da adottare durante la macellazione o l'abbattimento degli animali.

Durante la discussione il relatore del provvedimento, On Paolo Cova ha richiamato l'attenzione "sulla necessità di distinguere le operazioni relative all'abbattimento e alla macellazione degli animali dal profili del benessere degli animali, al fine di meglio valutare alcune disposizioni recate dallo schema di decreto legislativo".

In particolare il parlamentare veterinario ha fatto notare, con riferimento all'articolo 3 (disposizioni in materia di violazione delle prescrizioni generali riguardanti l'abbattimento e le operazioni correlate, la macellazione e le procedure operative standard) che "che appare difficile che gli animali entrino al macello puliti e senza mostrare segni di sofferenza e paura, come richiesto al comma 1, che detta le relative sanzioni. Ritiene quindi necessario "definire meglio i parametri in questione". A suo parere andrebbe anche chiarito il comma 9 del medesimo articolo 3.

L'On Cova condivide le previsioni relative alla macellazione secondo metodi prescritti da riti religiosi, mentre per quanto riguarda le violazioni sulle procedure di stordimento, ritiene "opportuno definire meglio le buone pratiche da seguire. Ritiene inoltre difficile che gli operatori possano pianificare in anticipo l'abbattimento degli animali". Inoltre, il comma 2 dell'articolo 4, che sanziona l'operatore che non provvede affinché la manutenzione e il controllo di tutti i dispositivi impiegati per l'immobilizzazione o lo stordimento degli animali siano effettuati secondo le istruzioni del fabbricante da personale avente una formazione specifica, "appare difficilmente applicabile"- osserva il deputato- "tenuto conto in concreto della possibilità di formare il personale addetto".

Ricordando che nel regolamento è prescritto che gli operatori tengano un registro di manutenzione e conservino i registri per almeno un anno, Cova ha espresso "perplessità" anche sul comma 3 dell'articolo 4, che sanziona l'operatore che non assicura che le persone responsabili dello stordimento o il personale adibito a tale mansione svolgano controlli regolari al fine di garantire che gli animali non presentino segni di coscienza o sensibilità nel periodo compreso fra la fine del processo di stordimento e la morte. "Appare infatti difficile – osserva- il controllo dello stato di coscienza e l'individuazione delle relative responsabilità soggettive".

Analoghi dubbi riguardano l'articolo 5 che sanziona le violazioni riguardanti i dispositivi di immobilizzazione e di stordimento. Cova ritiene inoltre "necessario chiarire meglio" le responsabilità coinvolte dall'articolo 6, che reca rigorose norme in materia di violazioni riguardanti l'abbattimento degli animali destinati al consumo domestico privato e la fornitura diretta di piccoli quantitativi di carni. "Si potrebbe – dichiara- indicare il numero massimo di capi che è possibile abbattere in ambito privato, cercando di sanzionare solo che realmente non rispetta le buone pratiche per la macellazione".