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SPERIMENTAZIONE

Strumentalizzazioni di politica interna: Italia a rischio infrazione

Strumentalizzazioni di politica interna: Italia a rischio infrazione
Italia in ritardo sulla Comunitaria 2011. Sull'articolo 14 una "incresciosa situazione normativa" e "strumentalizzazioni di politica interna".
Secondo la Presidente della 14 Commissione del Senato, Sen Rossana Boldi, è "tangibile il rischio di insorgenza, per l'Italia, di nuove infrazioni comunitarie". Ad aggravare il ritardo, ieri, un nuovo rinvio dell'iter al 16 maggio (per tutti gli articoli) e al 23 maggio (limitatamente all'articolo 25) .

"I tempi di trattazione del provvedimento – ha detto la Senatrice- hanno ormai debordato significativamente i termini previsti dal Regolamento del Senato. L'ulteriore estensione della scadenza per la presentazione delle proposte emendative, "rende tangibile il rischio di insorgenza, per l'Italia, di nuove infrazioni comunitarie, di cui occorre, evidentemente, assumersi le conseguenti responsabilità"- ha dichiarato la Senatrice.

La senatrice Francesca Maria Marinaro ha rivolto un appello, anche nei confronti del Governo, rappresentato in Commissione dal Sottosegretario Malaschini, "affinchè si acquisisca chiaramente la consapevolezza che, se ci si trova in una situazione di ritardo nell'adozione del disegno di legge comunitaria 2011, è dovuto al fatto che tale strumento legislativo, anche nel caso di specie, è stato utilizzato surrettiziamente per finalità del tutto estranee al quid proprium tipico di questo disegno di legge, ossia il mero recepimento delle direttive dell'Unione europea.

"Non occorre poi dimenticare – ha aggiunto- che l'allungamento dei tempi, presso il Senato, è causato essenzialmente dalla necessità di superare una incresciosa situazione normativa generata dalla Camera dei deputati, soprattutto in riferimento agli articoli 14 (Princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici) e 25 (sulla responsabilità dei magistrati), entrambi formulati secondando motivazioni e strumentalizzazioni di politica interna, che nulla hanno a che vedere con l'adempimento degli obblighi comunitari".