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BATTUTA DARRESTO

Abuso di professione, poco accento sulle professioni sanitarie

Abuso di professione, poco accento sulle professioni sanitarie
Il Presidente del Senato ha rinviato alla Commissione Giustizia il Ddl che modifica l'articolo 348 del Codice Penale.
Il testo, approdato in Assemblea la scorsa settimana non è stato giudicato sufficiente per contrastare il reato di abuso di professione. "Non si pone un accento particolare sull'esercizio abusivo di professioni sanitarie che è quello più pericoloso e che desta maggiore allarme sociale- ha osservato la Senatrice Boldi (Lega Nord)- Non si tiene conto della difficoltà di confiscare i beni nel caso in cui l'attività faccia capo ad un prestanome. Opportunamente modificato il provvedimento in esame sarà uno strumento efficace per la difesa dei cittadini dagli abusi e dai rischi per la loro salute".

Per il Senatore Bruno del Terzo Polo," la preoccupazione di tutelare il cittadino da abusi è condivisibile, tuttavia il testo prevede una pena eccessiva, che rende il reato di esercizio abusivo di professione o di mediazione occasionale più grave del reato di usurpazione di funzioni pubbliche".

Anche il Pdl ritiene, per voce del Sen Benedetti Valentini che "il contrasto dell'abusivismo professionale andrebbe affiancato da una strategia coerente di valorizzazione e tutela delle professioni intellettuali. Ha presentato un emendamento che va nella direzione di risolvere le questioni sollevate dalla senatrice Boldi e dal senatore Bruno. L'esercizio abusivo è definito più precisamente con riferimento all'articolo 240 del codice penale e la pena della reclusione viene ridotta e configurata come alternativa alla multa, che però sarebbe elevata dai 10000 ai 50000 euro.

Con la sola contrarietà dell'Italia dei Valori il testo è tornato in Commissione.