• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
LA SENTENZA

Cassazione: reclusione per abuso di professione veterinaria al canile

Cassazione: reclusione per abuso di professione veterinaria al canile
La Cassazione ha confermato la condanna a due anni di reclusione per le volontarie che eseguirono le soppressioni nel canile di Cremona.


I fatti risalgono al 2007, con il sequestro della struttura da parte dei carabinieri del Nas nel 2009, fino al nuovo epilogo di ieri in Cassazione.(Sezione III penale - Sentenza 31 gennaio 2018 n. 4562): per la Corte le soppressioni eutanasiche praticate dalle volontarie imputate configurano, senza dubbio alcuno, il reato di esercizio abusivo della professione di veterinario, in quanto attività allo stesso riservate.

La decennale vicenda giudiziaria giudiziaria aveva coinvolto tre volontarie dell'associazione protezionista che all'epoca gestiva il canile comunale di Cremona e che per il Tribunale di Cremona avevano suppresso, "con crudeltà" e "senza necessità", decine di cani e gatti, utilizzandoTanax e Penthotal Sodium. Dalle indagini era emerso come nel canile avessero "dichiarato il falso sulle cause della morte di altri animali" e come i cani "risultavano essere stati soppressi, in molti casi, senza una motivazione legittima e dopo aver subito un traumatico contenimento fisico». Il filone giudiziario sui reati in danno agli animali aveva avuto il suo epilogo, safavorevole per le imputate, ad ottobre del 2017.

Ma le tre volontarie erano state giudicate colpevoli anche di esercizio abusivo della professione veterinaria sia per la somministrazione dei farmaci che per avere vaccinato gli animali e rimosso punti di sutura. Ed è proprio a questo riguardo che la Suprema Corte, ieri, ha respinto i ricorsi ricordando il principio che per configurare il reato di esercizio abusivo della professione veterinaria basta anche aver eseguito una sola volta un atto tipico e riservato a questa professione.