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LEGGE 281/1991

Randagi aggrediscono bestiame: Regione condannata a risarcire

Randagi aggrediscono bestiame: Regione condannata a risarcire
Firmata e passata in giudicato una sentenza che non ha precedenti. L'allevatore vince la causa. Applicata la 281.

Secondo il Tribunale di Tempio, la Regione sarda deve risarcire l'allevatore. Il legale che assisteva l'allevatore danneggiato ha chiesto e ottenuto il risarcimento di oltre 30mila euro, perché, nell'atto di citazione, ha indicato la Regione Sardegna come obbligata all'indennizzo sulla base della legge quadro 281 del 1991.

Si tratta di una sentenza di una certa importanza, perché, stando al suo contenuto, la Regione ha precisi obblighi in caso di danni al patrimonio zootecnico e gli attacchi dei cani randagi al bestiame, che in Sardegna sono abbastanza frequenti. I fatti oggetto della causa civile sono avvenuti tra il gennaio e l'aprile del 2010, nelle campagne di Arzachena. L'allevatore Alessandro Mossa, a causa dei randagi, perse 88 pecore e altri capi di bestiame vennero feriti dai cani. Nella sentenza viene precisato che gli animali, al momento dell'attacco, si trovavano nell'azienda agricola di Mossa. Il giudice Elisabetta Carta ha sentito i testimoni che ebbero la possibilità di valutare, sul posto, le conseguenze dell'attacco del branco. Inoltre il Servizio veterinario della Asl di Olbia, accertò direttamente gli effetti sui poveri animali aggrediti e uccisi senza alcuna via di scampo.

La legge 281 del 1991  impone alla Regioni a statuto speciale di adeguarsi alla normativa nazionale. Il Tribunale di Tempio ne ha applicato direttamente l'articolo 3, che stabilisce: «al fine di tutelare il patrimonio zootecnico, le regioni indennizzano gli imprenditori agricoli per le perdite di capi di bestiame causate da cani randagi». La sentenza dei giudici galluresi è già esecutiva. (fonte)