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SENTENZA

Il Tar: senza cibo i randagi diventano aggressivi

Il Tar: senza cibo i randagi diventano aggressivi
Il Tar Molise dà ragione a chi sfama i randagi. La sentenza: senza cibo i cani rovistano tra i rifiuti e diventano aggressivi.
Dopo la sospensiva del 2009, il Tar Molise ha definitivamente bocciato l'ordinanza del 2008, firmata dal sindaco di allora Di Fabio, che vietava di dare cibo ai cani senza padrone.

«Il randagismo - si legge nella sentenza  - è un fenomeno deteriore, una problematica sociale da prevenire e risolvere, ma non è consentito a nessuno di farlo mediante trattamenti contrari al senso umano e al rispetto dovuto agli animali domestici che, come il cane, vivono da millenni uno speciale rapporto simbiotico con l'uomo. Privare i cani randagi del cibo somministrato da occasionali fornitori della strada equivale a ridurli alla fame, a costringerli a rovistare tra i rifiuti o, addirittura, a diventare aggressivi per procurarsi cibo e questo (che sarebbe poi l'effetto ultimo dell'ordinanza sindacale impugnata, salvo che non si voglia attribuire ad essa la velleitaria finalità d'indurre la popolazione canina a trasmigrare verso aree più fornite di cibo) rappresenterebbe un trattamento crudele di detti animali, non conforme a legge».

L'ordinanza dell'ex primo cittadino venne impugnata dalla Lega Molisana per la Difesa del Cane, insieme all'Enpa e all'associazione di volontari «Amici dei Randagi».  Dal canto suo l'amministrazione aveva ritenuto invece opportuno adottare il provvedimento perché il randagismo, in quel periodo, aveva raggiunto livelli allarmanti. Nell'ordinanza venne infatti rilevato che «nonostante il notevole impegno, il fenomeno del randagismo canino continua a suscitare serie preoccupazioni. Dunque i cittadini che vogliono prendersi cura dei cani e somministrare loro il cibo, possono farlo a condizione che si intestino l'animale, diventandone titolari, presentando istanza al Comune che provvederà alle operazioni di registrazione e chippatura».

 «L'ordinanza impugnata -si legge infine nella sentenza - impone soluzioni sproporzionate e manifestamente illogiche al problema del randagismo», da affrontare con «strumenti consentiti dalla legge: sterilizzazioni veterinarie, ricovero in strutture protette e campagna di adozioni». (TAR Molise, sez. I, 17/9/2013, n. 527)