La condanna al pagamento è arrivata dopo la causa intentata dal veterinario, che aveva richiesto all'azienda "il pagamento della differenza tra i pagamenti spettanti per le prestazioni rese a suo dire in eccedenza rispetto all'orario contrattuale – così si legge nella delibera n° 638 dell'Asl 5 di Pisa – rispetto a quelli corrispostigli dall'azienda". Il veterinario ha quindi chiesto un risarcimento pari a circa 170.000 euro.
Il Tribunale di Pisa, in primo grado, ha accolto parzialmente la richiesta del professionista giudicando prescritti gli anni dal 2002 al 2004 ma accogliendo di fatto l'istanza del ricorrente per il periodo 2004-2007. L'Asl 5 quindi si è vista condannata al pagamento complessivo (risarcimento per le ore di lavoro in eccesso, interessi monetari dal 2004 ad oggi e spese processuali) di 149.609,98.
L'Asl 5 ha già disposto il ricorso in appello ma questo non è bastato per evitare la liquidazione "provvisoria salvo recupero delle somme", visto che l'articolo 431 del codice civile dice che le sentenze che pronunciano condanna a favore del lavoratore sono da ritenersi provvisoriamente esecutive.
![pdf](/media/jce/icons/pdf.png)