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TAR TOSCANA

La clinica veterinaria cura solo i cavalli dell'ippodromo

La clinica veterinaria cura solo i cavalli dell'ippodromo
Il Tar rigetta tutti i ricorsi  promossi dalla clinica veterinaria dell'ippodromo dei Pini.
Ma non finisce con la sentenza del tribunale amministrativo della Toscana la vicenda che dal 2011 attanaglia una delle attività interne al centro ippico sulla Sarzanese, i gestori si dicono pronti a portare la questione di fronte al Consiglio di Stato. Due anni fa una verifica dell'amministrazione del Golfo segnalò che all'interno dell'ambulatorio dell'ippodromo non venivano curati solo i cavalli della struttura ma pure altri animali. Da quei controlli parte tutta la vicenda giudiziaria che vede la clinica opporsi a quanto sostenuto dal Comune e cioè che la clinica debba essere, secondo la convenzione stipulata tra ente comunale e concessionaria del centro, pertinenziale all'ippodromo e quindi che lì le attività debbano essere rivolte solo al mondo dei cavalli.

L'accertamento a quanto dichiarato dallo stesso sindaco di Follonica, Eleonora Baldi, scattò in conseguenza ad un esposto arrivato in municipio e la conseguenza fu un'ordinanza con la quale il Comune appunto intimava la clinica a rientrare nei canoni stabiliti dalla convenzione. La validità di quel provvedimento oggi viene avvallata dal Tar Toscana che rigetta tutti e tre i ricorsi promossi contro l'amministrazione: le censure promosse dai legali dell'ambulatorio sono state ritenute infondate. In primis si parla del ritardo di comunicazione del provvedimento che secondo i giudici è da imputare solo ai ricorrenti che non hanno fatto sapere al Comune il cambio di indirizzo della loro sede. Nella sentenza poi viene ricostruita tutta la vicenda legata all'ippodromo.

«In definitiva – si legge nell'atto - la disciplina urbanistica dell'area in discorso e la concessione di gestione prevedono una disciplina che inequivocabilmente prevede la realizzazione e l'insediamento nell'area solamente di attività accessorie e pertinenziali al centro ippico; in particolare, prevede l'insediamento nell'area di una clinica veterinaria destinata alla sola cura dei cavalli (e ad accesso limitato ai soli soggetti operanti nel centro ippico) e non di una clinica veterinaria generalistica e per di più, caratterizzata dalla destinazione prevalente alla cura di piccoli animali e all'accesso indifferenziato e aperto a soggetti esterni al centro ippico».

Ecco quindi il motivo sostanziale del respingimento dei ricorsi: il Comune secondo i giudici aveva ragione. Ma dall'ambulatorio si dicono pronti a ricorrere alle sedi giudiziarie successive, fino alla corte europea se ce ne sarà bisogno. (fonte: Il Tirreno)

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