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ATTUAZIONE DELEGA FISCALE

Nuova disciplina in materia di tagli alle detrazioni fiscali

Nuova disciplina in materia di tagli alle detrazioni fiscali
Le detrazioni fiscali non saranno più automatiche, ma verranno inserite anno per anno nelle Leggi di Stabilità.
Le detrazioni in parole povere non saranno più spettanti, ma solo concesse. Il Governo non specifica quali  detrazioni e deduzioni saranno valutate anno per anno, ma si parla di spese fiscali in maniera generica. Dando per scontato che le detrazioni per i figli a carico nonché quelle per il lavoro dipendente difficilmente verranno toccate. Il 'probabile' taglio delle detrazioni fa parte del pacchetto di  5 decreti attuativi della delega fiscale.

Come funzioneranno i tagli alle detrazioni- Spiega la nota di Palazzo Chigi che con apposito decreto "viene introdotta un’operazione annuale di riordino da inserire all’interno della Nota di aggiornamento al Def che precede la presentazione della legge di Stabilità. L’obiettivo è di valutare in modo organico e strutturale gli impatti economici delle singole misure, nella prospettiva di una loro rimodulazione. Le maggiori entrate derivanti dalle eliminazione o modifica delle tax expenditure confluiscono nel Fondo per la riduzione della pressione fiscale. In sostanza ogni anno il governo dovrà indicare al Parlamento le norme necessarie per eliminare, ridurre o modificare le spese fiscali.

Il provvedimento modificando la legge di finanza pubblica impone al Governo di presentare con la Nota di aggiornamento (20 settembre di ogni anno) tutti gli interventi finalizzati a rivedere le spese fiscali. Interventi che dovranno poi trovare conferma nella successiva legge di stabilità.
Come  prevede la legge delega,  gli interventi di riduzione, taglio o modifica dei bonus fiscali dovranno comunque tutelare i redditi di lavoro dipendente e autonomo, quelli delle piccole imprese e di pensione, la famiglia, la salute le persone meno abbienti, il patrimonio culturale e ambientale la ricerca e l'innovazione tecnologica.

Riforma delle sanzioni- Sul fronte penale il decreto sulla revisione delle sanzioni punta a ridurre le pene per i reati considerati più lievi e senza fare sconti per le frodi soprattutto quelle documentali. Non ci sarà la soglia di non punibilità del 3% dell'imponibile che tanto aveva fatto discutere a dicembre, così come quella da mille euro sotto la quale sarebbe stata depenalizzata l'emissione di false fatture. Per gli omessi versamenti Iva la soglia di 50mila euro oltre la quale scatta il reato passa con il decreto a 250mila euro. In arrivo anche una sorta di ravvedimento: se il contribuente paga il suo debito prima delle contestazioni del fisco estingue il reato. La novità su cui si è continuato a ragionare fino a oggi è la riforma delle sanzioni amministrative. La quadra sarebbe stata trovata nella mitigazione secondo principi di proporzionalità. Si prenda la sanzione per omessa dichiarazione Irpef, Ires, Irap e Iva: oggi scatta la sanzione del 100 o del 200% se il contribuente non presenta la denuncia al fisco entro la fine dell'anno. Se il decreto fosse approvato, avrà un anno di tempo per presentare la dichiarazione e avrà diritto a sanzioni ridotte. Sarebbe inoltre prevista una riduzione per chi evade poco (si va verso il 20% se la maggiore imposta o il minor credito accertati sono inferiori al limite del 3% di quanto dichiarato e complessivamente inferiori a 30mila euro) e senza aver usato falsi documenti, artifici o raggiri.

Il comunicato di Palazzo Chigi

I cinque decreti attuativi della Delega Fiscali approvati dal Consiglio dei Ministri venerdì scorso: