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DECRETO IN GU

Lo Stato anticipa 14miliardi per i debiti degli enti del SSN

Lo Stato anticipa 14miliardi per i debiti degli enti del SSN
Titoli di Stato per reperire la liquidità da prestare ai servizi sanitari regionali. Eccezionale aumento di debito pubblico per ridurlo.
Lo Stato è autorizzato ad effettuare anticipazioni di liquidità alle Regioni ed alle Province autonome per pagare i debiti già contratti dagli enti del Servizio Sanitario Nazionale. Lo prevede il decreto del Ministero delle Finanze (Misure urgenti per i pagamenti dei debiti degli enti del Servizio Sanitario Nazionale) approdato alla Gazzetta Ufficiale.

Entro il 30 novembre 2013, il Ministero dell'Economia stabilirà il riparto fra le Regioni - comprensivo anche degli importi previsti per l'anno 2014 - dell'anticipazione di liquidità fino ad un importo massimo di 14.000 milioni di euro. Le risorse necessarie per assicurare la liquidità sono reperite mediante emissioni di titoli di Stato. Per fronteggiare le spese derivanti dai maggiori interessi del debito pubblico, si potrà ricorrere ad «una riduzione lineare» delle dotazioni finanziarie dei Ministeri ma quest'ultimi potranno anche proporre «variazioni compensative».

All'erogazione delle somme si provvederà dopo che le Regioni avranno predisposto misure, anche legislative, per rimborsare le anticipazioni di liquidità (e dei relativi interessi) e a fronte di una piano di pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili cumulati alla data del 31 dicembre 2012.

L'Economia stima ricadute sul debito pubblico nell'ordine di 'venti miliardi per quest'anno e venti miliardi sul prossimo anno', con il debito che dovrebbe raggiungere cosi' il 130% del Pil nel 2014 (adesso e' 127%). 'L'aumento del debito derivante da operazioni come quelle disposte per il pagamento dei debiti di PA ed Enti del Ssn, , vale a dire il pagamento di debiti gia' contratti, e' considerata un'eccezione' per ridurre il debito, anche in vista del fiscal compact, il trattato comunitario di disciplina di bilancio, che scatterà nel 2015'.

Il decreto in GU rimodula anche le erogazioni di Stato. Entro fine anno, ciascuna regione dovrà versare al proprio Servizio sanitario regionale almeno il 90% delle somme che la regione incassa nel medesimo anno dallo Stato a titolo di finanziamento del Servizio sanitario  Nazionale, e delle somme che la stessa regione, a valere su risorse proprie dell'anno, destina al finanziamento del proprio servizio sanitario regionale. Da quest'anno inoltre, l'acconto del 70 per cento è erogato in base al riparto delle quote vincolate per il perseguimento degli obiettivi  prioritari e di rilievo nazionale indicati nel Piano sanitario nazionale.