• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
SPENDING REVIEW

Subito quattro miliardi di euro per evitare l’IVA al 23%

Subito quattro miliardi di euro per evitare l’IVA al 23%
Per scongiurare l'aumento dell'IVA, il Governo ha stimato tagli e risparmi per 4 miliardi di euro già nel 2012. Il Comitato interministeriale torna a riunirsi oggi pomeriggio per abbozzare le linee guida del decreto legge che dovrebbe essere varato a fine giugno. Il governo ribadisce l'impegno a sterilizzare l'aumento dell'Iva. Ma quanti miliardi servono?

Il decreto sulla revisione della spesa è approdato a Montecitorio dopo l'approvazione al Senato, ma – anche con il via libera della Camera- si tratta solo di una prima fase, utile per il 2012. Due i possibili interventi: gli immobili pubblici, attraverso accordi con l'Agenzia del Demanio, e i tagli alla spesa regionale, ma senza ledere l'autonomia regolamentare degli enti locali prevista dall'articolo 7 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 267/2000). Una delle leve di spending review che il Commissario Enrico Bondi potrà utilizzare sono le spese sanitarie delle Regioni.

La "fase due" della spending review dovrà garantire risparmi anche dal 2013 in poi.

E' proprio a questo secondo passaggio che lavorano i Ministri Piero Giarda e Patroni Griffi, il vice Ministro Grilli e lo stesso Presidente del Consiglio. Le linee guida per i tagli a cui sta lavorando anche il Commissario Bondi puntano a scongiurare il maxiemendamento dell'IVA che dovrebbe scattare all'inizio del 2013, se non già ad ottobre, ferme restando le risorse (1 miliardo di euro) per il terremoto dell'Emilia. Il Comitato interministeriale comincerà col valutare i risultati della spending review interna effettuata dai singoli ministeri.

Evitare l'aumento dell'IVA " è un primo imperativo", ha detto il sottosegretario al Tesoro Gianfranco Polillo perchè, il carico fiscale «è insostenibile» e «in una situazione di forte caduta della domanda interna è chiaro che sarebbe incomprensibile e del tutto errato puntare su un ulteriore aumento dell'Iva».

In base a quanto prevede la manovra correttiva di dicembre, la terza del 2011, dal primo ottobre del 2012 le aliquote Iva del 10 e del 21% saliranno di 2 punti percentuali. Dal 2014 le due aliquote aumenteranno di altri 0,5 punti percentuali. Le risorse necessarie a sterilizzare l'aumento ammonterebbero a 4 miliardi di euro nel 2012, a 13,12 miliardi nel 2013 e a 16,4 miliardi nel 2014, secondo le stime allegate dal Tesoro alla manovra e che si basano tra l'altro su un quadro congiunturale meno pessimista dell'attuale.