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FISCO

Irap e professionisti. Il Governo: valutiamo interventi

Irap e professionisti. Il Governo: valutiamo interventi
“Si sta valutando la possibilità di interventi”. Il Sottosegretario all’Economia conferma l’interpretazione del Fisco, ma riconosce che bisogna chiarire.

Vieri Ceriani ha risposto ad una interrogazione parlamentare a risposta immediata in Commissione Finanze, lasciando intendere che il Governo è disposto a mettere sul tavolo la questione dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) versata oggi anche dai  professionisti. Il nodo chiarire è infatti il presupposto impositivo: si paga quando c’è “autonoma organizzazione”. Con il loro atto ispettivo, gli On Maurizio Fugatti, Davide Cavallotto e Massimo Bitonci hanno dunque chiesto “se il Governo intenda intervenire, anche attraverso un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, per definire in maniera precisa quali siano gli elementi che configurano, ai fini dell'imposizione IRAP, la cosiddetta “organizzazione autonoma”.

Oggi i professionisti sono soggetti all’Irap se la loro attività si svolge come “autonoma organizzazione”, vale a dire se l'attività procede in assenza del professionista stesso. Di fronte ad una prestazione sanitaria, ad elevato contenuto intellettuale, è pensabile applicare il principio della “autonoma organizzazione”? La sala chirurgica può procedere in assenza del medico? Per quanto ovvia, la risposta non è a tutt’oggi assodata né ne nelle circolari dell’Agenzia delle Entrate né nella giurisprudenza, dove i professionisti ricorrenti hanno visto concludere la loro causa contro il Fisco con risultati alterni.

Nel dubbio, il Sottosegretario Vieri Ceriani non ha potuto fare altro che confermare l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, ma ne ha riconosciuto l’infondatezza normativa: “In assenza di una disposizione normativa che delimiti l'ambito dell'autonoma organizzazione- ha dichiarato - l'Agenzia delle entrate con le circolari n. 45/E del 2008 e n. 28/E del 2010, recependo i principi sanciti dalla giurisprudenza di legittimità, ha evidenziato che sussiste autonoma organizzazione quando ricorre almeno uno dei seguenti presupposti: - l'impiego in modo non occasionale di lavoro altrui (eccezion fatta per lo svolgimento presso il professionista di un tirocinio) - l'utilizzo di beni strumentali eccedenti, per quantità o valore, le necessità minime per l'esercizio dell'attività".

Inoltre, per la sussistenza di una organizzazione autonoma non rileva il mezzo giuridico che rende possibile lo svolgimento dell'attività dei professionisti, “attraverso la disponibilità di beni strumentali, capitali e stabili forme di collaborazione, funzionali all'espletamento delle particolari incombenze; il che si realizza, come nel caso, con il contratto di outsourcing che impegna le parti a collaborare affinché la clientela percepisca la attività come organizzazione unitaria fornitrice di più servizi». “Tali principi – ha concluso il Sottosegretario- si applicano ai professionisti. Si sta valutando la possibilità di interventi”.