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PARAFARMACIE: SUI FARMACI VETERINARI, SERVE CHIARIMENTO

PARAFARMACIE: SUI FARMACI VETERINARI, SERVE CHIARIMENTO
In attesa che arrivi "un chiarimento, attraverso qualche provvedimento legislativo, sull'interpretazione da dare all'articolo 11", il Coordinamento parafarmacie invita alla prudenza: "fare luce sulla questione dei farmaci veterinari dispensabili nelle parafarmacie, visto che in determinate condizioni alcuni medicinali per uso umano possono essere somministrati agli animali".
Se da un lato l'interpretazione che ne danno le Parafarmacie, secondo quanto emerge da un intervento pubblicato sul sito, sembra indicare che è possibile dispensare anche questa tipologia, il consiglio, «con la cautela necessaria in una prima fase, è di ricorrere alla procedura di acquisto dal magazzino intermedio solo in presenza della ricetta veterinaria e dunque evitare la detenzione del farmaco oltre il tempo necessario alla evasione della ricetta».

In ogni caso, «qualora si presenti in parafarmacia un cittadino con una ricetta veterinaria, nella quale è prescritto un medicinale che risponde ai requisiti definiti all'art. 10, D.Lvo 6 aprile 2006, n. 193, punto 1, lettera b) n.1, il farmacista della parafarmacia ha il dovere e la responsabilità di dispensare tale farmaco». D'altro canto, continua il sito, «se il legislatore avesse avuto dei dubbi nel merito, avrebbe escluso già nel testo dell'art. 11, comma 14, la vendita dei suddetti medicinali negli esercizi commerciali, al pari di quanto previsto per i medicinali richiamati dall'articolo 45 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni».

Il Coordinamento dei titolari di parafarmacia afferma: "Il ministro della Salute prende accordi con Federfarma per stabilire quali farmaci ad uso veterinario possono o non possono essere venduti in farmacia". "Una legge di interesse delle parafarmacie può essere interpretata da chi ha interessi contrapposti a noi". Sul presunto confronto tra il ministro della Salute, Renato Balduzzi, e il sindacato dei titolari di farmacia. "Apprendiamo – afferma infatti il coordinamento - che il ministro della Salute prende accordi con Federfarma per stabilire quali farmaci ad uso veterinario possono o non possono essere venduti in parafarmacia". E la vicenda preoccupa le parafarmacie. Così come preoccupa "l'incertezza sui tempi e le modalità di attuazione di quanto previsto dai decreti Salva Italia e Cresci Italia ci preoccupa".

"Sono oramai scaduti i tempi per la pubblicazione del Decreto Ministeriale per la definizione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi delle parafarmacie, previsto per fine febbraio, mentre mancano pochi giorni alla pubblicazione dell'elenco dei farmaci di fascia C da vendere in parafarmacia", precisa il Coordinamento, che chiede un incontro il ministro della Salute nell'auspicio che Balduzzi "consideri l'associazione che raggruppa le circa 4mila parafarmacie esistenti il naturale interlocutore nelle decisioni che toccano il proprio ambito di sopravvivenza".