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CONFPROFESSIONI EMILIA ROMAGNA

Primo avvio dello Sportello Lavoro per i liberi professionisti

Primo avvio dello Sportello Lavoro per i liberi professionisti
Il Presidente della Regione Stefano Bonaccini ha firmato l'accordo: in Emilia Romagna i professionisti sono "interlocutori strategici".


Gli Sportelli per il lavoro autonomo sono "il frutto di un lavoro svolto da Confprofessioni a livello nazionale e che da oggi trova una sua prima attuazione territoriale"- dichiara la Presidente di Confprofessioni Emilia Romagna, Maria Pungetti che martedì, a Bologna, ha firmato l'accordo con il Presidente Stefano Bonaccini e il presidente del Comitato unitario professioni della regione Alberto Talamo.

Avvio sperimentale dei servizi di supporto al lavoro autonomo -  L'accordo impegna le parti all'apertura di ‘Sportelli per il lavoro autonomo’, in via sperimentale, nei Centri per l’impiego dei capoluoghi di provincia e della Città Metropolitana di Bologna. Gli Sportelli dovranno offrire servizi di supporto al lavoro autonomo, mediante attività di informazione e orientamento alle opportunità libero professionali sul territorio regionale, per persone in cerca di prima o nuova occupazione, con priorità agli utenti che dichiarino di aver svolto esperienze di lavoro autonomo e attività libero professionale.
L'intesa coinvolge anche l’Agenzia regionale Lavoro.

Bonaccini: "professionisti strategici"-
“I professionisti sono interlocutori strategici- ha dichiarato il presidente Bonaccini - per le loro competenze, nella gran parte dei casi riconosciute dall’appartenenza a un Ordine professionale, e la loro conoscenza delle aziende e del territorio, ma soprattutto per il ruolo che rivestono nei processi di crescita e trasformazione dell’economia regionale e delle sue imprese. Un ruolo che abbiamo voluto riconoscere e sottolineare sia con la legge regionale sull’attrazione di investimenti in Emilia-Romagna (14/2014) sia con il ‘Patto per il Lavoro’, al quale hanno aderito nelle settimane scorse. Una sfida che rafforziamo con il Comitato consultivo delle professioni, organismo chiamato a censire e condividere opportunità specifiche rispondenti alle reali esigenze dei professionisti, come il recepimento della direttiva europea che allarga ai professionisti stessi la platea dei destinatari dei Fondi strutturali”.
Non manca poi il sostegno concreto della Regione, al fianco delle professioni affinché si dotino di strumenti e competenze Ict e tecniche, favorendone anche l’accesso alle informazioni e alle opportunità formative. A questo, nel biennio 2017-2018, attraverso con i fondi europei Por Fesr 2014-2020, sono stati destinati più di8 milioni di euro, risorse che hanno generato investimenti complessivi per oltre 20 milioni di euro. Inoltre, sono stati ritarati alcuni strumenti finalizzati ad agevolare l’accesso al credito,attraverso il finanziamento di 2,5 milioni del Fondo rotativo regionale per il microcredito o il Contributo alle imprese e ai professionisti tramite Consorzi Fidi.

L'esercito dei liberi professionisti - In Emilia Romagna, il 70% dei liberi professionisti è iscritto ad un Ordine professionale, quasi 4 su 10 è donna e il 18% è datore di lavoro. Un esercito di 110 mila persone (il 6% degli occupati in regione, l'8% di quelli attivi in Italia), che sale a 120 mila se si include anche chi svolge la professione come attività secondaria.
I liberi professionisti in attività, con un aumento del 15% nel 2017, sono cresciuti dal 2008 più di tutte le altre tipologie lavorative (dipendenti e indipendenti) di pari passo alla consistente crescita del settore dei servizi alle imprese. La metà di loro (49%) lavora nelle attività immobiliari, dei servizi alle imprese nonché attività professionali e imprenditoriali tra cui sono comprese attività legali, amministrative, gestionali, professioni tecniche e di tipo scientifico.
I dati sono contenuti nel Rapporto curato da Ervet su ‘Occupazione indipendente e liberi professionisti’, presentato martedì nella sede della Regione.