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PATTO PER IL LAVORO

Confprofessioni Emilia Romagna riconosciuta 'parte sociale'

Confprofessioni Emilia Romagna riconosciuta 'parte sociale'
Confprofessioni Emilia Romagna è 'parte sociale' per la Regione. Il Governatore Bonaccini: "Professionisti coinvolti nella programmazione economica".

Con la firma del Patto per il Lavoro, Confprofessioni Emilia Romagna, dal 13 novembre scorso, è ufficialmente riconosciuta "parte sociale" dalla Regione. Il Patto porta la firma del Governatore Stefano Bonaccini "e apre una nuova fase di dialogo e concertazione con il mondo delle libere professioni"-  commenta il Presidente di ANMVI Emilia Romagna, Giuliano Lazzarini, anche in veste di vicepresidente di Confprofessioni Emilia Romagna.

«I liberi professionisti costituiscono una risorsa fondamentale per la crescita della nostra economia – ha affermato il presidente Bonaccini – eppure per troppi anni non sono stati coinvolti in fase di programmazione. Riteniamo che il nostro lavoro sia immaginare l’Emilia Romagna di domani, e che per farlo al meglio non possiamo non tenere conto della loro voce».

L’ingresso di Confprofessioni nel Patto del lavoro è avvenuto in concomitanza della presentazione di Focus Giovani Più, che ha come obbiettivo individuare una strategia per garantire alle giovani generazioni un ruolo attivo nella costruzione di una società aperta e di un sistema economico-produttivo dinamico, alla presenza di Patrizio Bianchi, assessore alla scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti, assessore alla cultura, politiche giovanili e legalità, e Palma Costi, assessore alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma.

«Siamo molto soddisfatti di entrare nel patto - ha dichiarato la presidente di Confprofessioni ER Maria Pungetti - È un importante riconoscimento del nostro ruolo sociale. I professionisti – ha continuato la presidente di Confprofessioni ER - svolgono da sempre un‘attività di raccordo tra istituzioni e cittadini. Pianificare il futuro tenendo conto del loro punto di vista vuol dire coinvolgere una componente

imprescindibile del nostro sistema economico. Inoltre, - ha concluso Pungetti - negli ultimi anni sempre più giovani scelgono ed esercitano la libera professione. Essere riconosciuti ufficialmente parte sociale proprio in questo momento ci dà grande fiducia nel lavoro sin qui svolto, insieme alla consapevolezza della grande responsabilità che avremo nei prossimi anni».

Il Patto, siglato tra la Regione Emilia-Romagna, parti sociali (sindacati e associazioni imprenditoriali), enti locali, organismi di rappresentanza e università, si propone di promuovere le condizioni di sviluppo economico per il futuro a breve e medio termine del territorio, integrando tutti gli strumenti a disposizione e i diversi punti di vista delle componenti coinvolte, in una logica di continuo confronto e di verifica dei contenuti del Patto e delle relative politiche regionali.

Dopo l'assegnazione dei fondi a sostegno degli investimenti professionali, il traguardo del Patto segna una delle principali tappe di accreditamento delle libere professioni emiliano-romagnole, rappresentate da ANMVI per quanto riguarda i medici veterinari.









parti sociali (sindacati e associazioni imprenditoriali), enti locali, organismi di rappresentanza e università, si propone di promuovere le condizioni di sviluppo economico per il futuro a breve e medio termine del territorio, integrando tutti gli strumenti a disposizione e i diversi punti di vista delle componenti coinvolte, in una logica di continuo confronto e di verifica dei contenuti del Patto e delle relative politiche regionali.
«I liberi professionisti costituiscono una risorsa fondamentale per la crescita della nostra economia – ha affermato il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini – eppure per troppi anni non sono stati coinvolti in fase di programmazione. Riteniamo che il nostro lavoro sia immaginare l’Emilia Romagna di domani, e che per farlo al meglio non possiamo non tenere conto della loro voce».
L’ingresso di Confprofessioni nel Patto del lavoro è avvenuto in concomitanza della presentazione di Focus Giovani Più, che ha come obbiettivo individuare una strategia per garantire alle giovani generazioni un ruolo attivo nella costruzione di una società aperta e di un sistema economico-produttivo dinamico, alla presenza di Patrizio Bianchi, assessore alla scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti, assessore alla cultura, politiche giovanili e legalità, e Palma Costi, assessore alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma.
«Siamo molto soddisfatti di entrare nel patto - ha dichiarato la presidente di Confprofessioni ER Maria Pungetti - È un importante riconoscimento del nostro ruolo sociale. I professionisti – ha continuato la presidente di Confprofessioni ER - svolgono da sempre un‘attività di raccordo tra istituzioni e cittadini. Pianificare il futuro tenendo conto del loro punto di vista vuol dire coinvolgere una componente

imprescindibile del nostro sistema economico. Inoltre, - ha concluso Pungetti - negli ultimi anni sempre più giovani scelgono ed esercitano la libera professione. Essere riconosciuti ufficialmente parte sociale proprio in questo momento ci dà grande fiducia nel lavoro sin qui svolto, insieme alla consapevolezza della grande responsabilità che avremo nei prossimi anni».