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CONGRESSO A ROMA

Flat tax, Stella: premiato il nanismo e rischio dumping

Flat tax, Stella: premiato il nanismo e rischio dumping
Una delegazione di ANMVI partecipa oggi al Congresso nazionale di Confprofessioni a Roma. Professionisti fondamentali nella società dei servizi.

E nonostante tutto, non ancora adeguatamente valorizzati, nemmeno dalle Pubbliche Amministrazioni per le quali svolgono un ruolo di supporto. E non solo le professioni tradizionalmente intermediarie, come ad esempio le professioni contabili o giuridiche. Infatti la digitalizzazione dei processi, a tutti i livelli della società, investe le libere professioni di ogni settore: sanitario, economico, tecnico e giuridico.

Una evoluzione rilevata da tutti i politici e parlamentari che da questa mattina stanno sfilando all'Auditorium Antonianum, dove Confprofessioni ha presentato il nuovo Rapporto sulle libere professioni. Intervistato dal Sole 24 Ore sulla flat tax, il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, ha risposto:"Mi sembra che sia premiato il nanismo e si corra il rischio di favorire l’evasione per stare nei limiti dei 65mila euro. Tra l’altro, l’Iva potrebbe diventare una leva di dumping a favore di professionisti “flat” rispetto a professionisti soggetti al regime fiscale ordinario".

In realtà- rilancia Stella, riprendendo i temi portati in audizione parlamentare solo pochi giorni fa- "occorrerebbe estendere ai professionisti il regime delle start up e sciogliere i dubbi, previdenziali e fiscali, che frenano il ricorso alle società tra professionisti".

Dal Rapporto emerge che si rafforza la classe di età tra 45 e 54 anni e diminuisce la leva di quanti hanno tra 35 e 44 anni. Tuttavia, in nove anni la platea dei liberi professionisti si è rinnovata di oltre il 33 per cento.

In base ai dati delle Casse professionali e alle statistiche Sose, "che non rilevano quanti sono ricompresi nei minimi e nei forfait"- precisa Stella- il reddito medio dei professionisti, si attesta a 52mila euro, con variazioni positive per tutti i gruppi professionali, tranne che per gli agronomi.
Il volume d’affari, invece è salito al 12,4% del Pil nel 2016, mentre nel 2011 era all’11,5 per cento. I liberi professionisti, tra il 2008 e il 2017, hanno rappresentato l’unica componente del mercato del lavoro che non soltanto ha tenuto ma che si è rafforzata nel corso della crisi. L’aumento è stato del 21%, contro un calo degli imprenditori del 3,1% e una diminuzione del 13% degli altri lavoratori indipendenti. Ma dietro questi numeri si nascondono "dinamiche complesse e occorre interpretare i numeri con prudenza"- ha avvertito Stella.