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AUDIZIONE IN COMMISSIONE

Confprofessioni: per i llpp proposte fiscali contradditorie

Confprofessioni: per i llpp proposte fiscali contradditorie
La tassazione separata ad aliquota fissa del 24% è meno vantaggiosa della flat tax. In audizione sulla manovra finanziaria, Confprofessioni apprezza, ma rilancia.

Sarebbe meglio agire sull'Irap, sugli aiuti agli investimenti professionali, sulle società tra professionisti, specialmente per i giovani. Il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella ha svolto ieri una audizione parlamentare  sul progetto di legge dell'On Carla Ruocco (M5S)  (“Disposizioni per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell’evasione fiscale”).

La tassazione separata non è conveniente- L’art. 21 del progetto di legge estende ai liberi professionisti che optino per il regime di contabilità ordinaria il metodo della tassazione separata, ad aliquota fissa del 24%, dei proventi mantenuti a disposizione dell’attività economica e non prelevati come reddito personale (secondo quanto già previsto per le imprese). Ma si tratta- ha dichiarato Stella di "uno strumento non coerente con gli obiettivi e di difficile applicabilità al nostro mondo".

La proposta "testimonia della rinnovata attenzione delle istituzioni per il comparto dei liberi professionisti"- osserva Confprofessioni- ma "questa misura non sembra allineata con altre misure della manovra, la flat tax per esempio che prevede "aliquote sensibilmente più vantaggiose di quella del 24%".
Inoltre,  "l’idea di una separazione tra reddito personale del professionista e utile accantonato a beneficio dell’attività economica non è congruente con la realtà del lavoro autonomo e professionale".

Penalizzato chi si trova in regime semplificato- "D’altronde- spiega il Presidente di Confprofessioni-  il passaggio al regime di contabilità ordinaria – condizione necessaria per usufruire del beneficio fiscale rappresentato dalla nuova tassazione separata – costituirebbe un’opzione costosa in termini organizzativi ed economici per gli studi professionali, che trovano nel regime semplificato un elemento essenziale del loro status. Prospettare la transizione degli studi professionali al regime di contabilità ordinaria come condizione per usufruire della nuova tassazione implica una limitazione di fatto della misura di sostegno ai soli grandi studi. La misura rischia così di non corrispondere ai reali bisogni degli studi di medie dimensioni, che rappresentano invece la massima parte del nostro comparto, e che sono proprio i soggetti da sostenere con maggiore energia nello sforzo di modernizzazione ed ampliamento degli studi".

Accesso al piano "Industria 4.0"- I professionisti trarrebbero maggiori vantaggi dall’accesso al piano “Industria 4.0”. Si potrebbero così  sostenere i processi di aggregazione, anche societaria, tra i professionisti, attraverso una detassazione delle Stp tra giovani professionisti nella fase di start-up; ed ampliare il novero delle spese per investimenti infrastrutturali da portare in deduzione.

Abolire l'Irap- Inoltre, andrebbe ripensato il sistema fiscale gravante sulle libere professioni a partire dall’abolizione dell’Irap, "un istituto che ha dato luogo a problemi e confusioni"- ha dichiarato Stella. Anzi l'incertezza sul presupposto dell'imposta perdura. "Come abbiamo già segnalato in passato, riteniamo che l’Irap possa essere sostituita con una addizionale sull’imposta sul reddito"- ha concluso il presidente di Confprofessioni.

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