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L'INTERVISTA

Psa: Veterinari sovraccarichi, ma no allo stato di agitazione

Psa: Veterinari sovraccarichi, ma no allo stato di agitazione
Sono "massacranti" i carichi di lavoro a cui devono far fronte i Servizi Veterinari, ma per l'Associazione degli industriali delle carni lo stato di agitazione non è opportuno.

Ammontano a una cifra oscillante tra i 20 e i 25 milioni di euro al mese i danni che l'emergenza Peste Suina Africana (Psa) sta causando all'export dei salumi italiani per un valore complessivo, allo stato, che da gennaio 2022 quando fu rinvenuta la prima carcassa di cinghiale infetta, ammonta a mezzo miliardo di euro. E sui prezzi non c'è "nessuna speculazione" dichiara Davide Calderone direttore di Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi). "Purtroppo - dichiara in una intervista a Efanews- la lavorazione di questi animali deve seguire per legge un tipo di lavorazione diverso e più complesso che impone ai macellatori costi aggiuntivi, a cui si aggiunge una minore richiesta di questo tipo di prodotto da parte del mercato".

Davide Calderone,  ha commentato per il notiziario Efanews l'iniziativa di FVM Lombardia. Nei giorni scorsi la Federazione dei medici veterinari della Lombardia ha minacciato lo stato di agitazione. "In tutta onestà - dichiara Calderone- credo che iniziative del genere, in questo momento, siano inopportune e mi auguro non abbiano un seguito. Detto ciò, non metto in dubbio che il carico di lavoro per i veterinari dell'Ats sia attualmente massacrante, ma siamo tutti sulla stessa barca e se vogliamo uscire da questa drammatica situazione ognuno di noi che fa parte della filiera deve fare uno sforzo supplementare per raggiungere un unico obiettivo: sconfiggere la Psa".

Il mercato, intanto, continua a reggere. Non ci sono nuove restrizioni all'export, ma " trattative in corso per mitigare i provvedimenti assunti nei mesi scorsi da Usa e Canada". Quanto ai consumi di carni suina, non si registrano flessioni, alla luce del messaggio- evidentemente recepito- che la PSA non riguarda l'uomo nè gli alimenti.