Pesca e acquacoltura nel Fondo sovranità alimentare

Per sostenere le imprese della pesca e dell'acquacoltura, il Governo incrementa con 21 milioni di euro il Fondo per la sovranità alimentare. Un Piano contro il granchio blu.

Introdotto con la Legge di Bilancio 2022, il Fondo per la sovranità alimentare era stato pensato soltanto per il settore agricolo. Alla partenza, il Fondo poteva contare su un finanziamento di 25 milioni di euro per ciascun anno del quadriennio 2023-2026, allo scopo di fronteggiare le crisi di mercato e assicurare gli approvvigionamenti alimentari.

Ma con il DL Agricoltura- in vigore dal 13 luglio- anche  le attività della pesca e dell'acquacoltura rientrano fra i settori destinatari del Fondo. Conseguentemente, la dotazione del Fondo per la sovranita' alimentare viene incrementata di 1 milione di euro per l'anno 2024 e di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. L'erogazione delle somme del Fondo sarà gestita dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), anche attraverso il Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN). 

Il Governo dovrà modificare i decreti attuativi del Fondo per la sovranità alimentare, osservando come criterio di assegnazione delle risorse l'avvenuta stipula di una polizza assicurativa contro i danni alle produzioni derivanti da calamità naturali, avversità climatiche e danni causati da animali protetti.

Granchio blu- Con la conversione in legge del Decreto Agricoltura (articolo 8)  vengono introdotte misure per impedire l'aggravamento dei danni inferti all'economia del settore ittico dal granchio blu. Viene istituito un Commissario straordinario ad hoc, con il compito- fra gli altri- di varare un Piano di intervento per contenere e contrastare la proliferazione della specie granchio blu (Callinectes sapidus). Il referente del Commissario è il Ministero dell'Ambiente.


DL Agricoltura
(Testo coordinato con la legge di conversione)