PSA, alle zone di restrizione i fondi non erogati da Agea

Vanno alle imprese suinicole in zone di restrizione le somme non erogate da Agea. Dal Masaf 19,6 milioni di euro ad allevamenti e stabilimenti.


A luglio l'Agenzia per le erogazioni in Agricoltura (Agea) ha comunicato una residua disponibilità di 19,6 milioni di euro derivante da risorse già stanziate per il settore suinicolo e non erogate. Con decreto del Ministro Francesco Lollobrigida- al vaglio della Corte dei Conti- queste risorse andranno alle aziende suinicole in zone di restrizione I e II per Peste suina africana. Le risorse  sono così ripartite:
-60% imprese della produzione agricola primaria
- 40% al settore della macellazione e trasformazione
"L'obiettivo è quello di aiutare gli imprenditori che hanno subìto maggiori danni e che sono impegnati nell'eradicazione dei cinghiali- dichiara il Ministro. Sarà sempre Agea a eseguire le erogazioni dei ristori economici.

Beneficiari - Possono presentare domanda le imprese della produzione primaria e le imprese dei settori della macellazione, trasformazione di carni suine, colpite dalle restrizioni sulla movimentazione degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati, ubicati in uno dei comuni assoggettati a restrizioni sanitarie. Tra i beneficiari compaiono anche i macelli di suini e le aziende di trasformazione della carne suina -prosciuttifici, salumifici, sezionatori- che non abbiano potuto esportare o utilizzare suini o carni suine a causa dei bandi sanitari.

Interventi ammessi - Il sostegno è finalizzato a compensare gli imprenditori delle perdite dovute al deprezzamento dei riproduttori, la mancata produzione per l’interruzione della riproduzione delle scrofe, il prolungamento del vuoto sanitario i costi di produzione per il prolungamento allevamento, la stima dei danni causati dalla riduzione della macellazione, la distruzione e il distoglimento della merce per mancato export, la stima dei danni causati dal mancato export. 

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