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NOVARA

Vendeva bulldog sul web, sequestrato allevamento abusivo

Vendeva bulldog sul web, sequestrato allevamento abusivo
Gli annunci on line di animali in vendita possono essere la spia di attività illecite come quella scoperta dai Carabinieri e dalla Asl di Novara. Sequestrate fattrici e cuccioli di bulldog in un appartamento.


Rumori, miasmi e annunci on line. Tre indicatori di un sospetto allevamento abusivo effettivamente scoperto a Novara dai Servizi Veterinari e dai Carabinieri forestali. L'intervento ha portato al sequesto di una trentina di cani bulldog, dopo una perquisizione domiciliare disposta dalla procura di Novara.

Le contestazioni- Secondo quanto riportato dalla stampa locale, l'attività era gestita come un allevamento di cani di razza, in realtà senza le autorizzazioni sanitarie e legali e senza partita iva, il tutto in condizioni igienico sanitarie insufficienti. Il gestore è stato denunciato per maltrattamento, frode in commercio, attività abusiva e gestione illecita di rifiuti. 

Maltrattamento e detenzione illecita di farmaci- A seguito dell'accesso, effettuato anche con il supporto di veterinari dell'Asl Novara, i militari hanno riscontrato la presenza di un numero molto elevato di esemplari "fattrici" e di cuccioli detenuti in condizioni non compatibili con la loro natura: in particolare in un locale del piano seminterrato, privo di sufficiente aerazione e luce sono stati rinvenuti oltre 30 cani detenuti in piccoli recinti artigianali con lettiera costituita da fogli di giornale impregnati di feci e urine. Le deiezioni degli animali, raccolte attraverso fogli di giornale, erano poi accumulate in scatoloni all'interno ed all'esterno della casa che venivano avviati occasionalmente a smaltimento come rifiuti domestici. Sono stati altresì rinvenuti farmaci veterinari scaduti, vaccini veterinari e medicinali atti a stimolare la fertilità degli animali, al fine di aumentare la capacità riproduttiva delle femmine.

Gestione degli animali- Gli animali venivano intestati singolarmente a vari componenti della famiglia al fine di non far insospettire i competenti uffici della Asl per l'eccessivo numero di cani riferibili ad una singola persona. I vari soggetti intestatari, sentiti dai militari, non erano di in grado di riferire quali fossero i cani di cui erano proprietari, confermando la natura fittizia delle intestazioni. Tutti gli esemplari sono stati posti in sequestro ed affidati in parte a strutture sanitarie in parte lasciati in custodia alla persona indagata in quanto la giovane età dei cuccioli, a parere del servizio veterinario, ne sconsigliava, temporaneamente, la movimentazione.

Proventi illeciti per 150 mila euro- La documentazione rinvenuta ha permesso di accertare che i cuccioli, una volta pubblicizzati attraverso annunci sul web, erano venduti a prezzo compreso generalmente tra i 1500 ed i 2000 euro ciascuno, per un volume d'affari stimato, sulla base degli animali ceduti dal 2020 ad oggi, di circa 150.000 euro.

I controlli- Dal 27 settembre 2022 la vendita a distanza di qualsiasi animali è stata regolamentata, con l'introduzione di un sistema sanzionatorio per i trasgressori. Dall'entrata in vigore della norma, il Ministero della Salute ha avviato una serie di verifiche a partire dagli annunci pubblicitari che non rispettano i requisiti di affidabilità dettati dall'articolo 11 del  decreto legislativo 135/2022.

Vendita a distanza: vigente l'obbligo di certificato veterinario