• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31311
CRISI UCRAINA

Allevamenti: razioni ridotte, più mais coltivato in Italia

Allevamenti: razioni ridotte, più mais coltivato in Italia
Riduzioni alimentari fino al 10 per cento negli allevamenti nazionali di bovini, polli e suini, con conseguenti riduzione di carne, latte e uova. La crisi del mais in Parlamento


L'On Antonella Incerti (PD) ha chiesto iniziative urgenti al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli alla luce della crisi innescata dal conflitto in Ucraina. "C'è davvero il rischio di non poter garantire a lungo l'alimentazione del nostro bestiame "- afferma la deputata, firmataria di una delle interrogazioni rivolte al Ministro al question time della Camera. Tutte le soluzioni di lungo periodo saranno oggetto di discussione lunedì prossimo al Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura d'Europa (Agrifish).

Difficoltà di importazioen da Ucraina e Ungheria - La metà del mais d'importazione arriva da Ungheria e Ucraina. Per fronteggiare le difficoltà di approvvigionamenti "sarà necessario valutare altri canali e un piano di incentivi per la coltivazione di ulteriori superfici di mais"- ha dichiarato Incerti. Anche la deputata Maria Spena (FI) ha evidenziato che dall'Ucraina, da cui importiamo fertilizzanti, grano tenero, il mais per uso zootecnico e l'80 per cento dell'olio di girasole. Nel contempo, l'Ungheria ha minacciato di bloccare il 30 per cento dell'export di grano tenero, indispensabile per la nostra industria molitoria, e il 33 per cento di mais a sostegno della filiera zootecnica. 

Un milione di ettari incolti in Italia- La sollecitazione per il Governo è stata di ottenere in sede europea a partire la sospensione dell'obbligo di rotazione colturale e dell'obbligo di lasciare incolto il 10 per cento della superficie agricola utilizzata. "Il mantra del nostro futuro- ha affermato Spena-  è produrre di più e importare di meno per dare la possibilità a tutti gli agricoltori di tornare a far produrre quel milione di ettari che oggi risultano incolti.

L'Italia chiederà modifiche alle regole UE sulle coltivazioni - "Stiamo ridiscutendo il regime regolatorio a livello europeo"- ha dichiarato Patuanelli. L'Italia ne parlerà al Consiglio Agrifish del 21 marzo, consapevole dei vincoli sulle rotazioni, sul cosiddetto set-aside, sulle aree destinate alla tutela della biodiversità. "In un momento come questo - ha aggiunto- credo che sia necessario aumentare la produzione e non limitarla, ed è evidente che il quadro regolatorio europeo debba essere rivisto". Il Ministro ha elencato le richieste per l'Agrifish di lunedì prossimo:

- posticipare o rivedere i piani strategici nazionali in questa fase esclusivamente emergenziale;
- sospendere le misure introdotte dalla PAC volte a limitare la produzione;
- incrementare la percentuale dei pagamenti accoppiati per le produzioni più strategiche e per le quali l'Unione europea non è autosufficiente ( proteine vegetali e ai cereali);
- consentire l'utilizzo ai fini produttivi delle superfici lasciate a riposo e di tutti i pascoli;
- introdurre un contributo flat ex novo per tutte le superfici agricole utilizzate;
- rimuovere il vincolo al non incremento della superficie irrigabile per aumentare la produttività del settore agroalimentare;

Interventi economici nazionali- Il Ministro ha parlato anche di misure di supporto, soprattutto economico, per controbilanciare l'aumento dei costi di produzione in allevamento, un settore - ha detto- "che difficilmente vede arrivare in quel pezzo della filiera il valore aggiunto che si crea nella parte alta della filiera".

Il Ministro ha annunciato un decreto di prossima emanazione per la rinegoziazione dei debiti delle aziende agricole con garanzia pubblica, "quindi attraverso la garanzia di Ismea gratuita" e inoltre una moratoria immediata sui mutui e una norma che porti a una decontribuzione degli oneri previdenziali, per una fase limitata nel tempo, ad alcune filiere, per garantire maggiore liquidità.

E' già in vigore invece il decreto per l'utilizzo di 1 miliardo e 200 milioni per i contratti di filiera, "quindi risorse che riusciamo a garantire in tempi rapidi"- ha detto il Ministro.