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DDL COSTITUZIONALE

Animali nella Costituzione: anche la Camera approva

Animali nella Costituzione: anche la Camera approva
La Camera dei Deputati ha approvato senza modifiche il ddl costituzionale giò approvato in Senato che modifica l'articolo 9 della Costituzione.

Con 412 voti favorevoli, 12 astensioni e 1 voto contrario la Camera dei Deputati ha approvato la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione. Il voto odierno conferma il testo del ddl costituzionale già approvato dal Senato. L'iter di approvazione non è concluso, tuttavia il disegno di legge corre su un binario parlamentare rapido e trasversale alle forze politiche.

Il ddl è il risultato di una serie di proposte avanzate da esponenti politici di diversa estrazione, i senatori De Petris, Nugnes; Collina, Perilli, Gallone, L'Abbate, Bonino  Calderoli. La sintesi è quella uscita da Palazzo Madama, dove ha prevalso il "compromesso" realizzato sulle migliaia di proposte emendative della Lega. Non di meno, il provvedimento non ha mancato di far discutere, ieri e oggi, l'Aula, malgrado l'inequivocabile pronunciamento favorevole espresso dal Governo.

Gli articoli modificati- Il ddl approvato aggiunge all'articolo 9 della Costituzione un nuovo comma 3, dedicato alla tutela ambientale, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni, riservando poi alla legge dello Stato i modi e le forme di tutela degli animali.  Quanto all'articolo 41, viene integrata l'attuale previsione, con l'ulteriore vincolo che l'iniziativa economica privata non possa svolgersi in modo tale da recare danno alla salute e all'ambiente.

Sulla modifica dell'articolo 9, l'On Maria Flavia Timbro (LEU) ha sottolineato "l'introduzione della riserva di legge statale che si farà carico di disciplinare forme e modi per la tutela degli animali". L'On Felice Maurizio D'Ettore (CI) ha apprezzato la "dichiarazione costituzionale dell'inserimento della tutela degli animali, rimessa poi alla legislazione ordinaria nella determinazione dei modi e delle forme, appunto, di protezione.La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. Anche questa è una grande novità che noi apprezziamo, anche se è rimessa alla legge, cioè alla mediazione legislativa".

Emanuele Prisco di Fratelli d'Italia ha ribadito la contrarietà del suo partito sulla formulazione della frase che integra l'articolo 9 della Costituzione: "Principi condivisi e sacrosanti - la tutela ambientale e la tutela degli animali -, scritti in questa maniera nella Costituzione, rischiano di diventare una copertura a norme di difficile attuazione"- ha detto oggi in Aula. "In realtà, di ostacolo rispetto all'obiettivo che il principio voleva raggiungere. Ciò a partire dallo sviluppo sostenibile, così come dalla piena tutela del paesaggio che rappresenta per l'Italia un elemento qualificante da preservare, difendere, ma anche e soprattutto un elemento di sviluppo economico perfettamente sostenibile. Ecco, queste riflessioni - altre le hanno svolte alcuni colleghi di maggioranza - ci portano a lasciare libertà di coscienza su questo provvedimento che, come dicevo, reca principi condivisi, ma che rischia, per come è scritto, di avere effetti su vari settori, a cominciare dalla tutela del paesaggio e dello sviluppo economico, di difficile attuazione, se non rischiosi".

Ha invece confermato il suo "sì convinto" alla modifica dell'articolo 9 la deputata Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia) che non ritiene sprecato per l'occasione l'aggettivo "storico". "Qualcuno, anche autorevoli commentatori e costituzionalisti, ha detto che non c'era urgenza o, addirittura, che non c'era bisogno di inserire in Costituzione, tra i principi fondamentali, la tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali, perché l'articolo 9, così com'è, ha già consentito alla giurisprudenza costituzionale di evidenziare che questi valori sono comunque garantiti. A noi pare, invece, che non possiamo contare sempre e solo sull'indubbia saggezza dei nostri padri - e madri - costituenti". 
Ringraziando il gruppo parlamentare per i diritti animali, Brambilla ha aggiunto: "Siamo in grande ritardo: le esigenze alle quali stiamo rispondendo adesso erano già sentite fin dagli anni Novanta e ben prima, come attesta il dibattito che si è sviluppato qui da noi negli ultimi decenni e che in Germania, per esempio, ha dato, per tempo, frutti concreti".

Parla di passaggio storico anche Lucia Ciampi (PD) " Se il benessere animale viene legato alla tutela della biodiversità e degli ecosistemi, salvaguardare il patrimonio ecologico e preservare la biodiversità significa anche, in linea con i principi costituzionali che oggi integriamo, costruire modelli di società, capaci di coniugare ambiente, risorse, biodiversità e attività umane, non paesaggi statici, ma paesaggi sostenibili. Gli esempi virtuosi nel nostro Paese non mancano" - ha affermato.

Per la Lega è intervenuto l'On Filippo Maturi. "Nel Trattato di Lisbona- ha dichiarato nel suo intervento-  venivano riconosciuti gli animali, tutti gli animali, come esseri senzienti e si vincolavano gli Stati aderenti a tener pienamente conto delle esigenze del loro benessere: quattordici anni fa. Oggi qual è la situazione in Italia? Il codice civile inquadra gli animali come beni mobili e la tutela penale non riguarda la soggettività dell'animale stesso, ma il sentimento di affezione che noi umani proviamo per loro, alla stregua di un qualsiasi oggetto. Altro che soggettività! Trattare esseri senzienti - penso nello specifico a cani e gatti, con i quali abbiamo costanti rapporti d'affezione e vivono nelle nostre case - come meri oggetti lo trovo incivile, anacronistico e soprattutto ipocrita".
Per Maturi "occorre urgentemente una legge che inasprisca le pene per chi si macchia di crimini orribili contro gli animali, che preveda il carcere per chi abbandona o maltratta gli animali con pene severe e certe".