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PALAZZO CHIGI

Impugnate due norme regionali sull'equo compenso

Impugnate due norme regionali sull'equo compenso
Nell'ultima seduta del primo Governo Conte, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha impugnato due leggi regionali sull'equo compenso.

Ancora un conflitto di competenze fra Stato-Regioni. L'Avvocatura di Stato contesta alle Regioni Puglia e Abruzzo due leggi regionali che vincolano gli enti regionali a riconoscere ai liberi professionisti un compenso "equo", parametrato ai decreti sui compensi giudiziali. La decisione è stata presa nel Consiglio dei Ministri del 6 agosto.

Le leggi regionali impugnate:
- L.R. Regione Puglia n. 32 del 05/07/2019, recante “Norme in materia di equo compenso nell’esercizio delle professioni regolamentate”;
- L.R. Regione Abruzzo n. 15 del 04/07/2019, recante “Disposizioni in materia di tutela delle prestazioni professionali e di equo compenso”

La legge nazionale- Sull'equo compenso esiste una legge nazionale, che non soddisfa pienamente i liberi professionisti. Confprofessioni da tempo ne chiede il perfezionamento, introducendo con chiarezza il carattere vincolante per le Pubbliche Amministrazioni che affidano prestazioni e servizi ai professionisti privati.

Professioni contese- Le professioni rientrano nelle materie a legislazione concorrente fra Stato-Regioni, in base al Titolo V, art. 117 della Costituzione. Il confine tra le attribuzioni esclusive dello Stato e quelle residuali delle Regioni è fonte di annosi contenziosi giuridici interni all'ordinamento nazionale.
D'altra parte le norme regionali impugnate ricadono nei bilanci regionali, pur estendendo il loro raggio d'azione anche alla fiscalità generale.

Altre Regioni con l'equ compenso- Puglia e Abruzzo non sono le uniche due Regioni ad avere emanato norme sull'equo compenso, l'ultima in ordine di tempo è stata, il 3 settembre, la Regione Veneto. Le ragioni dell'Avvocatura per l'impugnativa saranno indicate nel ricorso al Consiglio di Stato.

Il Ministro Bonafede- Confermato alla Giustizia nel Governo Conte2, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede si è impegnato a rendere "effettiva" la legge nazionale sull'equo compenso.

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