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EDUCAZIONE CONTINUA

Dossier sperimentale, linee guida dalla Commissione ECM

Dossier sperimentale, linee guida dalla Commissione ECM
Bonus crediti per il sanitario che partecipa alla sperimentazione. Nuova determina della Commissione ECM.

Dopo sette anni dalla sua prima ideazione, il DF -Dossier Formativo ECM- prende avvio in forma sperimentale. L'ultima determina della Commissione ECM, risalente al 10 ottobre scorso e pubblicata sul sito del Cogeaps, dettaglia le modalità di partecipazione alla sperimentazione delle due diverse tipologie di Dossier: quello individuale (per il singolo professionista della sanità) e quello aziendale (per Asl, Ao, dipartimenti, strutture ed enti pubblici del SSN).

Bonus e sconto sui crediti ECM- La determina fornisce una linea guida per la costruzione del DF, con il quale ogni professionista può pianificare l'aggiornamento triennale 2014-2016. Inoltre, la determina del 10 ottobre chiarisce il funzionamento del 'bonus crediti' riconosciuto ai professionisti che aderiranno alla sperimentazione del Dossier: 15 crediti che saranno abbuonati nel monte crediti del prossimo triennio. Per ottenere il bonus, il DF dovrà avere almeno una durata di 18 mesi. Nel triennio in corso, i crediti da raggiungere sono confermati in 150, ferma restando la possibilità di avvalersi di riduzioni fino a 45 crediti in virtù della formazione effettuata nel triennio precedente (2011-2013). I dettagli sono contenuti in una seconda determina adottata il 10 ottobre scorso che conferma il monte crediti stabilito a luglio del 2013.

Due tipologie di Dossier- La piattaforma telematica del Dossier è fornita dal Cogeaps- con diverse modalità di creazione, consultazione e accesso, a seconda del tipo di Dossier. Negli intenti del legislatore, il Dossier aziendale dovrà rispondere alle strategie del management dell'ente di appartenenza del dipendente pubblico, pur riconoscendo margini di autodeterminazione formativa; l'obiettivo dovrà comunque essere finalizzato al miglioramento delle prestazioni sanitarie del SSN e la costruzione del DF va intesa come un ausilio alla programmazione aziendale stessa.

Il Dossier individuale invece, è la programmazione formativa che il singolo professionista si auto-attribuisce, in base al profilo professionale di appartenenza,alle  situazioni che nascono dalla pratica clinica e dalle esigenze formative individuali. In questo, il sistema ECM fa leva sulla responsabilità individuale e guarda al Dossier come ad uno strumento anche di autovalutazione delle competenze acquisite.

La  Commissione ECM ha abituato i professionisti a tempi lunghi, provvedimenti farraginosi, incertezza e incompiutezza normativa e ad uno stato di sperimentazione permanente che ha nel tempo disaffezionato al sistema tanto coloro che sono obbligati per legge al conseguimento dei crediti formativi (i dipendenti dal SSN) quanto i liberi professionisti, per i quali l'obbligatorietà, pur proclamata dalla Commissione ECM, non trova riscontro in nessun atto di compiuta valenza legislativa e in nessuna determina della Commissione stessa. Al contrario, la Corte Costituzionale ha stabilito che l'obbligo vale solo per i dipendenti del SSN e di tutte le attenzioni di cui avrebbero dovuto essere oggetto i liberi professionisti (agevolazioni, incentivi e indirizzi coerenti con le reali esigenze professionali) non c'è nessuna traccia. "Un obbligo all'italiana, a spese dei veterinari, secondo l'ANMVI.

Veterinari in fuga dall'ECM- Il Presidente del Cogeaps, Sergio Bovenga, spiega che almeno 130 mila medici su 400 mila iscritti in anagrafica hanno pienamente soddisfatto il fabbisogno: «In realtà superiamo abbondantemente il terzo se valutiamo che molti pensionati restano iscritti agli Ordini pur non esercitando più, e un'altra parte di professionisti può avvalersi di esoneri ed esenzioni per diverse ragioni». Il Cogeaps ha fin qui inviato circa 250 mila certificati Ecm e Ordini, Collegi e Associazioni li stanno producendo ai propri iscritti. E tuttavia, in medicina veterinaria c'è stato un irreversibile  crollo dell'Ecm, dal 2012, tanto che a marzo di quest'anno i medici veterinari risultavano 'non certificabili'.

Circa un anno fa, Paolo Messina - esponente del ministero della Salute in Commissione nazionale Ecm - dichiarava che prende i crediti Ecm solo un 70% di tutti i sanitari (e solo metà del campione è in linea con il fabbisogno) mentre un 30% si stima non sia mai stato iscritto a corsi; nello stesso periodo, Luigi Conte, coordinatore della quarta sezione della Commissione nazionale per la formazione continua, escludeva ogni forma di sanzione: il sistema tende a "preferire il premio, rivolgendosi a professionisti maturi che capiscono il dovere etico, deontologico e professionale di dedicare almeno una settimana all'anno al proprio sviluppo professionale". La palla passa quindi agli Ordini professionali nell'ambito dei loro poteri disciplinari. Secondo Conte si potrà arrivare a sanzioni o alla "ricertificazione del titolo abilitante all'esercizio professionale" solo "a sistema rodato". Il sistema ECM è sperimentale dal 2001.

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