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INCENTIVI O SANZIONI?

ECM: arriva il Dossier, ma il 30% dei sanitari non prende i crediti

ECM: arriva il Dossier, ma il 30% dei sanitari non prende i crediti
"Meglio incentivi che sanzioni" secondo Paolo Messina, esponente del ministero della Salute in Commissione nazionale Ecm.

Il Dossier Formativo è stato previsto dal 2007. Fino ad ora ha prevalso la cautela, ma da questa settimana, sul sito del Cogeaps, il Consorzio gestione anagrafica professioni sanitarie, sarà possibile visualizzare tutti i crediti Ecm già acquisiti e, in vista della programmazione 2014 - 2016, il sistema si prepara la costruzione del dossier formativo individuale.

Luigi Conte, coordinatore della quarta sezione della Commissione nazionale per la formazione continua, spiega così a Doctor 33 quali saranno i prossimi passi.«Fra due o tre mesi daremo il via alla costruzione del dossier formativo per tutti i professionisti della sanità, in modo da avere una programmazione nel tempo dell'attività formativa di ciascuno; ricordo che siamo alla vigilia di un nuovo triennio dell'Ecm che partirà dal prossimo anno». Negli intenti del legislatore, il Dossier individuale è lo "strumento di programmazione e valutazione del percorso formativo del singolo operatore" della sanità. Non è un curriculum, ma è pensato come strumento del professionista nella programmazione della propria formazione in relazione al profilo professionale di appartenenza e contestualizzarla in relazione a situazioni che nascono dalla pratica clinica e da esigenze formative individuali. In questo, il sistema ECM fa leva sulla responsabilità individuale per la singola crescita professionale, rendendo esplicito e visibile il proprio percorso formativo. Il Dossier vuole anche rappresentare uno strumento per lo sviluppo professionale continuo ed un supporto per il professionista nell'autovalutazione delle competenze acquisite.

Il Dossier Formativo è stato tratteggiato nel corso della Conferenza nazionale ECM che si è svolta il mese scorso a Roma ed è previsto negli Accordi Stato Regione del 1 agosto 2007, del 5 novembre 2009 e del 12 aprile 2012.  In quella occasione, Paolo Messina - esponente del ministero della Salute in Commissione nazionale Ecm - ha dichiarato che prende i crediti Ecm solo un 70% di tutti i sanitari (e solo metà del campione è in linea con il fabbisogno) mentre un 30% si stima non sia mai stato iscritto a corsi. In realtà la cifra è abbastanza soddisfacente. «Per i medici va meglio- afferma Messina - ma la vera preoccupazione per la Commissione alla vigilia della partenza del nuovo triennio dei crediti Ecm non è punire chi non frequenta i corsi ma aumentare l'offerta, che per molte professioni del Servizio sanitario nazionale resta ancora carente, e dare più chance di aggiornamento e la maggiore varietà a tutti i sanitari».

E' realistica la sanzione per i professionisti che non adempiono gli obblighi formativi?  "L'orientamento - spiega Conte- è quello di bandire ogni forma di coercizione e sanzione". Il sistema tende a "preferire il premio, rivolgendosi a professionisti maturi che capiscono il dovere etico, deontologico e professionale di dedicare almeno una settimana all'anno al proprio sviluppo professionale. La sanzione può semplicemente essere la valorizzazione di chi si forma costantemente e ne dà evidenza al cittadino e chi non lo fa. In prospettiva si può pensare, a sistema rodato, alla ricertificazione del titolo abilitante all'esercizio professionale quale elemento premiante e discriminante". E quali che siano le sanzioni chi le dovrà comminare? Sui poteri degli ordini e della commissione ci sono dubbi, dopo che la manovra bis 2011 ha separato i poteri disciplinari degli ordini non sanitari, e dopo che con il recente ddl Lorenzin si è aperta la strada anche per una "esternalizzazione" delle sanzioni in ambito sanitario. «La necessità di sanzionare diventerà una priorità nel momento in cui si aggiornerà la maggioranza dei professionisti», spiega Messina. «Oggi, e in assoluto, riteniamo più percorribile e utile un sistema incentivante rispetto a uno sanzionatorio».

La costruzione della struttura del Dossier è collegata agli obiettivi formativi del professionista stesso, finalizzati allo sviluppo di tre aree di competenza: competenze tecnico specialistiche (competenze medico-specialistiche e delle diverse professioni sanitarie, esercitate sia individualmente, come liberi professionisti, sia negli ambiti organizzativi), competenze di sistema (competenze organizzativo/gestionali relative alle modalità con cui le competenze tecnico professionali vengono esercitate nei contesti di lavoro) e competenze di processo (competenze relative alla capacità di relazione e comunicazione con i pazienti, con gli altri soggetti dell'organizzazione, con soggetti esterni, con i cittadini e con gruppi di lavoro).